lunedì 14 marzo 2011

A esplorare la sfera dello scibile

Marco Palasciano nel suo caos.
S'inganna chi smisurata credé la mia cultura. Lacunosissima essa è!, da far spavento quanto l'escavazione glaucomatica del mio nervo ottico allorché il microscopio dell'oculista l'inquadri; e lungo tempo penai, pressato tra l'accidia petrosissima da un lato – la quale mi spinge a perder ore ed ore ed ore nell'errare per social network e telefilm in streaming – e dall'altro la più fluidificovibrante sete cognitiva, sempreardente fin dagli anni più verdi, che mi spinge a esplorare la sfera dello scibile come un topo una cattedrale di formaggio, od un Antipinocchio il Paese dei Libroni.

Ora, poiché l'organizzazione è tutto, ho approntato un orario e un catalogo di materie, con l'intenzione d'applicarmi con continuità tanto allo studio – agevolato dall'immensa, ancorché disordinata, biblioteca-audiovideoteca dell'Accademia Palasciania – quanto alla, in me pur negletta, attività creativa. Da decenni, difatti, si protraggono la limatura e il tagliaecuci del Canzoniere, e del Novelliere, e di tant'altra letteratura palascianesca; da decenni s'attende l'apertura dei cantieri dell'Opera vera e propria su Ferdinando Palasciano (1815-1891), che ha da essere completa entro il bicentenario del gran dottore o avrò solo da prendermi a schiaffi, indegnissimo erede; e intanto vaste fette del mio Diario sono ancora in brutti, sintetici appunti da trascrivere in bella e in analitica, o mai si partirà con la sua stravagheggiata conversione in Enciclopedia; e vi è poi da operare la sistemazione della palascianiana filosofia; ecc. ecc. eccè.

Un diverso percorso circolare:
Magna Rota Rerum Humanarum, 2010.
Chissà se quanto segue avrà successo!: il grazioso, ergonomico programma (in due versioni: tempo solare e tempo legale) – senza scadenza – prevede che quotidie, per sedici ore (opportunamente pausate da pasti, collirio, riposo della vista ecc. e salvo necessità varie tipo salti in farmacia o festini), la mia umile e umida di lacrime persona si dedichi – oltreché all'attività scrittoria e riscrittoria, nonché a un minimo d'attività fisica e alle questioni affettive ed umanitarie e socioculturali – a studiare un diverso ensemble di materie ogni diverso giorno della settimana, dedicandomi a ciò che in quel momento più mi stuzzichi e soddisfi purché scegliendo nel menù del giorno. Il tutto è concepito come un percorso circolare, dove il diritto risfocia nella filosofia attraverso l'etica. Ditemi se è da aggiungere qualcosa.
[Aggiornamento del 4 ottobre 2011. Dopo il rilascio del presente post, argomenti, denominazioni, numero e disposizione delle materie di studio da me considerate sono mutati più e più volte, col passare dei mesi, per tormentosi ripensamenti. Questa qui sotto, dunque, è solo la prima versione del programma.]
Domenica: ● Filosofia ● Mitologie e religioni ● Scienze occulte ● Altri hobby ● Sport ● Altri giochi ● Enigmistica e ludolinguistica

Lunedì: ● Linguistica, semiotica e scienze della comunicazione ● Lingue morte (greco antico, latino e occitano medievale) ● Francese, spagnolo, tedesco, inglese e altre lingue vive ● Lingua italiana e suo vocabolario ● Retorica ● Filologia e critica letteraria

Martedì: ● Narrativa

Mercoledì: ● Poesia

Giovedì: ● Musica ● Arti sceniche ● Cinema ● Fumetto ● Arti figurative e plastiche ● Artigianato e moda ● Cucina ed enogastronomia

Venerdì: ● Agricoltura, zootecnia, caccia e pesca ● Ingegneria ● Scienze matematiche ● Scienze fisiche e astronomiche ● Scienze naturali ● Medicina, farmacia, cosmesi e profumeria ● Psicologia e pedagogia

Sabato: ● Scienze demo-etno-antropologiche ● Storia ● Geografia, viaggi e nautica ● Scienze militari ● Scienze politiche ● Economia ● Diritto

9 commenti:

MariellaT ha detto...

Lei si vuole morto!

Marco Palasciano ha detto...

Ne uccide più l'accidia che lo studio!

Rosa ha detto...

Se.. vabbè.. ma perché parli come Yoda? (S'inganna chi smisurata credé la mia cultura. Lacunosissima essa è!..)

Marco Palasciano ha detto...

Rosa, idol mio, quale domanda indegna del tuo intelletto exgrege! Più me l'attenderei da un provinciale! Tuttimodi, rileggi – mutatis mutandis – il quasi-manifesto qui linkato, e ogni dubbio ti si solverà come un sorbetto su una stufa:

http://palasciania.splinder.com/post/20785224

«Questi suoni mi piacciono da pazzi, e li uso: perché impedirmelo? [...] alta è la mia voluttà... [...] noi [...] non abbiamo la menoma tentazione di menomarci per andare incontro al gusto disgustoso dell’essercito molto dei dappoco, che [...] vogliono farci credere che la nostra virtù sia un vizio [...]. Non lei, gentilissimo/a; ma quegli altri, che hanno corrotto il suo giudizio con la loro pressione moltitudinaria, abitudinaria, disabituata allo splendore del disabitato. [...] Si liberi ella dunque di quei cani, il cui abbaìo l’abbaglia; e si getti fiducioso/a nell’abisso del palascianesimo; che se non cambierà il mondo, sarà un peccato per il mondo, misero mondo lineare che non sa e non vuole attorcersi all’indietro per meglio guardare avanti. Eppure basterebbe un goccio di non dico follia, né iper-ratio, ma la sintesi dialettica delle due»...

Rosa ha detto...

Ma io sono provinciale! :))

Marco Palasciano ha detto...

Provinciale no, no! tu sei una prova
da vincer con le ale,
floreal labirinto in cui s'indova
dulcedine fatale...

Onde l'Icaro campa sano andando
lungi, o è perduto (intendi anagrammando)...

Ma a che val sanità, se – pur più insano –
più lieto è teco Marco Palasciano?

Anonimo ha detto...

caro Marco , un capuano che non ozia ? come fai a reggere tanto peso? ogni tanto un riposino ci vuole . un abbraccio
Antonio D'Agostino

Marco Palasciano ha detto...

Di capuani che non oziarono, più d'uno nominare ben ti posso, a partire dal prozio Ferdinando e a proseguire col Fieramosca, il Martucci e altri ancora; e se li vuoi udire parlare in prima persona, medium il teatro, vieni con la tua bella a Capua domattina (se non preferirete oziare): intanto clicca QUI.

Anonimo ha detto...

Non c'è spazio vissuto all'infuori del tempo. Grazie lulù