venerdì 21 dicembre 2012

De natura amoris et fine mundi

Non c'è tempo per stilare il resoconto dell'undicesima lezione-spettacolo di Euristicon. Devo più in fretta che mai preparare la dodicesima e ultima. Quel che segue, in proposito, è parte del relativo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia [...] avrà termine sabato 22 dicembre a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), dove alle 21.30 Marco Palasciano terrà la lezione-spettacolo De natura amoris et fine mundi. Come perdersi nell’altro per trovare sé stessi e fare di ogni giorno un rinascimento.

Tra gli argomenti: i cinque gradi dell’amore; la perpendicolarità cartesiana di amore e sesso; la sopravvalutazione della consanguineità; talami nuziali e letti di Procuste; bisogni autentici e alienati; lutto e conforto; dono e perdono; nudità, commozione, anagogia; omosessualità e omofobia; feedback positivo e negativo; dall’armonizzazione interpersonale all’amplificazione della sincronicità junghiana; olos e sintropia; l’amore come fondamento dell’etica universale.

A coronamento dell’evento si svolgerà la cerimonia di consegna dei diplomi dell’Accademia Palasciania.
Tutto gratis, come sempre e per sempre.

giovedì 13 dicembre 2012

Ulisse nel mar delle blatte

Cliccare qui per il resoconto della decima lezione-spettacolo di Euristicon. Sto intanto preparando l'undicesima. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.40 di lunedì 17 dicembre tocca a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), dove si terrà Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo. Verrà qui a completarsi, non senza alati coups de théâtre, il discorso – iniziato la scorsa puntata – sui disvalori del consesso umano, in attesa dell’ultima, che invece riguarderà il valore fondamentale: la disciplina dell’amore incondizionato. Si parlerà intanto anche di quella, in iscorcio, in riferimento alla filosofia nazarena, tradita dalla maggioranza dei suoi traduttori; ma soprattutto di come la strada dell’inferno sia lastricata di buone intenzioni e cattive inferenze, vale a dire come la ricerca della verità – quando difetti la gnosis cardias o intelligenza noetica – possa condurre in vicoli ciechi che, allungati a forza di picconate ora scientiste, ora antiscientifiche, si involvono in labirinti senza speranza, a prescindere da quale sia il punto di partenza: il culto degli dèi o il culto della ratio.
Tutto gratis, come sempre.

mercoledì 5 dicembre 2012

Fuga dal ventre del Leviatano

Cliccare qui per il resoconto della spettacolarissima nona lezione-spettacolo di Euristicon, la serata di laboratorio teatrale. Sto intanto preparando la decima. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di domenica 9 dicembre tocca a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), dove si terrà Fuga dal ventre del Leviatano. Pinocchio a rovescio ovvero un mondo di marionette. Si entra con questa puntata nel territorio dell’antropologia e della sociologia, concentrandosi particolarmente sugli aspetti politici, economici, giuridici e massmediatici (la religione, ciliegina sulla ritorta, sarà argomento di una puntata a sé). Dal potere che pota al denaro che denutre, dalle Càriti in postribolo alle carceri e al patibolo, dal razionalismo al nazionalismo, dalla lotta di classe alla botta di clacson, dall’entertainment televisivo all’entelechia senza telos, assisteremo, slittando nel fiabesco, alle avventure del novissimo Pinocchio, unico essere umano in un mondo di automi alienati, ai quali ben si attagliano i versi di Dante: «O insensata cura de’ mortali,/ quanto son difettivi sillogismi/ quei che ti fanno in basso batter l’ali!» (Par. XI 1-3).
Tutto gratis, come sempre.

martedì 4 dicembre 2012

Istruzioni per scrivere pessima letteratura

Pieter Bruegel, Proverbi fiamminghi, 1559.

Istruzioni per scrivere pessima letteratura:
1. Prendete un proverbio.
2. Diluitelo come brodo.
3. Firmate.
Esempio:
1. «Sbagliando s'impara».
2. «Fossi in te, a questo punto della vita mi butterei. Mi concederei il lusso di provare. Hai sempre fatto quello che tutti ritenevano fosse giusto. Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita. L’errore in sé conta poco, conta come diventiamo dopo quell’errore, come incide su di noi, come ci rende. Magari ti migliora. Chi può dirlo?».
3. Fabio Volo.
P.S.: la buona letteratura non diluisce, approfondisce.

sabato 1 dicembre 2012

Prospero contro Coppelius

Cliccare qui per il resoconto dell'ottava puntata di Euristicon. Sto intanto preparando la nona. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di lunedì 3 dicembre tocca a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), dove si terrà Prospero contro Coppelius. Laboratorio teatrale (puntata simmetrica rispetto alla n. 5, consistita in un laboratorio di scrittura). Tutti gli spettatori in cui nascerà la voglia di mettersi in gioco saranno coinvolti in appassionanti esperienze psicodrammatico-improvvisative – fra lanci di dado e slanci pianistici, piani diabolici e mimesi dianoica, mitopoiesi abbracciacosmo e abbraccioterapia, teratoi e altri toy – culminanti infine nella messinscena estemporanea della Tempesta di Shakespeare palascianizzata.
Tutto gratis, come sempre.

venerdì 23 novembre 2012

Il mosaico di Psiche

Cliccare qui per il bellissimo resoconto della settima e centrale puntata di Euristicon, che a leggerlo cambierà le vostre vite da così o_o a così O_O . Sto intanto preparando l'ottava. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di domenica 25 novembre tocca a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), dove si terrà Il mosaico di Psiche. Ricognizione e ricostruzione dell'umano. Tema base: la nostra mente, le sue sfaccettature, le sue spaccature e le relative cure fra psicologia, psichiatria e psicoterapie, dalla psicoanalisi allo psicodramma. La puntata n. 8 ha infatti da essere speculare alla n. 6, che ha trattato degli intelletti sani e del loro slancio nella ricerca della verità. Si parlerà ora di inganni e autoinganni, sensi di colpa e sofferenze senza senso, sogni concentrici e realtà decentrate; ma anche di linguaggi e labirinti, armonici e virtú, speranza e amore.
Tutto gratis, come sempre.

sabato 17 novembre 2012

Il caleidoscopio di Maya

Cliccare qui per il resoconto della sesta puntata di Euristicon. Sto intanto preparando la settima. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di lunedì 19 novembre tocca a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), dove si terrà Il caleidoscopio di Maya. Ontologia, cosmologia, biologia. Fra i suoi argomenti: senza metafisica non si cantano fisiche, inconoscibilità e splendore del mistero dell'essere, la simmetria del possibile, la questione cosmogonica, costanza o varianza delle leggi materiali, il mondo come tavola da gioco, gli occhi come paraocchi, illusorietà relativa dello spaziotempo, «Ubi est, mors, victoria tua?», trialismo anima/mente/corpo, vita ed evoluzione, l'infinita energia dell'assoluto si incarna nell'abbraccio e nel sorriso, la felicità potenziale alla base della realtà, spes/telos dell'amore universale.
Tutto gratis, come sempre.

giovedì 8 novembre 2012

Alétheia nel paese delle meraviglie

Cliccare qui per il resoconto della quinta puntata di Euristicon. Sto intanto preparando la sesta. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di domenica 11 novembre tocca nuovamente a Palazzo Lanza (corso Gran Priorato di Malta 25), dove si terrà Alétheia nel paese delle meraviglie. Dall’ignorantia piú o meno docta all’equazione della verità. Con il consueto approccio ludico e teatrale verranno trattati temi quali la gioia dell’infinito e delle piccole cose, l’unità del tutto, i limiti della ragion pura, il loro superamento nella sinergia epistemica, la comunione delle conoscenze, la spirale dei numeri come arena per la gara delle teorie, il trionfo della verità sull’opinione e l’unificazione di etica e matematica.
Tutto gratis, come sempre. Ah, aggiungerei qui una noterella di microcronaca: nell'e-mail ecumenica, l'Accademia ha introdotto il suddetto comunicato con un corsivo che così incipisce:
Gentilissimi, dopo il laboratorio di scrittura della scorsa puntata [...] la prossima sarà dedicata a... la via di mezzo fra la cilindroscenza e la piramidescenza: la conoscenza! :D

venerdì 2 novembre 2012

La regola del maestro di Borges

Cliccare qui per il resoconto della quarta puntata di Euristicon. Sto intanto preparando la quinta. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Alle ore 21.30 di domenica 4 novembre tocca a Palazzo Lanza (corso Gran Priorato di Malta 25), dove si terrà La regola del maestro di Borges. Laboratorio di scrittura in parte dedicato alla teoria e in parte alla pratica, con divertenti e appassionanti giochi ed esercizi cui tutti potranno partecipare. Programma:

● Quiz a premi

Linguaggio e verità

● Dal concetto alla parola
● Il gioco degli opposti
● L’anima del racconto: telos, scene, fabula
● La struttura: ordine, geometria, stile, ipertestualità
● Le stesure
● Le riscritture fra tradizione e sperimentalismo
● Mitologia personale, autoanalisi, autobiografia
● Il gioco della dendrosintesi
● Dal brainstorming alla rete concettuale, dalla rete concettuale al racconto
● Narrazione collettiva


Nell’intervallo saranno serviti: delizia al limone, torta di cioccolato e cocco, torta di castagne, amaretti, cioccolato e panna.
Tutto gratis, come sempre.

sabato 27 ottobre 2012

Musica lato sensu: la sfera delle Muse

Cliccare qui per il resoconto della terza puntata di Euristicon. Sto intanto preparando la quarta. Quel che segue, in proposito, è il frammento centrale dall'ultimo comunicato stampa dell'Accademia Palasciania.
Angelo Maisto, Bachanale.
Alle ore 21.30 di lunedí 29 ottobre tocca a Palazzo Fazio (via Seminario 10), dove si terrà Musica lato sensu: la sfera delle Muse. Dalla tassonomia delle arti al trionfo della volontà sulla meccanica, lezione-spettacolo dedicata alle arti e al progresso umano. Palasciano esporrà un'originale teoria classificatoria di tutte le forme d'arte possibili, rinverdirà la mitologia delle nove Muse riformulando i rispettivi ruoli, darà un assaggio del laboratorio di scrittura del 4 novembre, terrà una sottolezione di musica stricto sensu, narrerà una vita standard di homo universalis e tratterà del connubio fra il campo scientifico e l'umanistico, nonché del preteso divario fra natura e cultura. Si terrà sul palco, nel contempo, una mostra estemporanea di arti figurative e plastiche [...].
Tutto gratis, come sempre.

martedì 23 ottobre 2012

La locandina di «Euristicon»

Sapeste voi quant'ho penato a mettere insieme tutti i titoli! Ecco infine l'attesa locandina. Cliccare per ingrandire. :)

giovedì 11 ottobre 2012

Passata è la tempesta, odo poeti far festa

Non ho fatt'in tempo a pubblicare un minimo resoconto della bella serata del 29 settembre, in cui si è inaugurato il nuovo «anno accademico di nulla accademia» dell'Accademia Palasciania, e già siamo nel vivo di Euristicon. Di esso, decollato l'8 ottobre (vedi qui), domenica 14 ottobre si terrà la seconda puntata, a Palazzo Lanza; lunedì 22 ottobre la terza, a Palazzo Fazio (vedi qui).

Meraviglioso è poter godere di tali spazi, gratuitamente concessimi da Cooperativa culturale Capuanova e Libreria Guida Capua, con speciale gentilezza, in virtù puramente del mio ingegno, ch'essi benignamente riconoscono il sommo dell'ager capuanus; e ciò, sebbene strida colla mia naturale modestia, m'è di grande conforto in quest'epoca incerta. Finito, a ogni modo, è il semestre oscuro, di crisi e di catarsi, compreso fra metà marzo e metà settembre 2012; la Libra s'è librata, si rinasce*; rinascita celebrata da I libri cambiano il mondo, evento a documento del quale vedete in questo post cinque foto scattate da Grazia Martin.

Nella prima parte del reading si sono succeduti sul palco i quattro poeti e performer in programma (che avrebbero dovuto essere cinque ma, ahinoi, Dino Arbolino è finito a letto con la bronchite). Per ben incominciare, Luca Iavarone ha dato lettura del poemetto comico di Simone Petrella Può la poesia salvare il mondo?

Luca Iavarone.

Daniele Ventre ha presentato due propri componimenti neoclassici, Ecloga II. Lamento di Itlodeo e Liberaci signore dalle arguzie, più due carmi di Catullo da lui tradotti isometricamente: il n. 63 (in galliambi ritmici resi con doppi ottonari dal secondo membro tronco, occasionalmente sostituito da un senario bisdrucciolo) e il n. 76 (in distici elegiaci resi con un «ripensamento» ventriano dell'analogo modello pascoliano).

Daniele Ventre.

Marco Palasciano ha tenuto un intervento sul ruolo dei primi libri a stampa nel recupero della letteratura scientifica ellenistica e nell'avvio della scienza moderna; quindi ha teatrato alcuni suoi status di facebook relativi all'ultima fase del semestre oscuro, cantato il suo Mottetto per voce incredibilmente sola, e letto infine altre sei sue poesie: nell'ordine Antimateria; Sestina II; Marte; Delirio/desiderio, alba, infinito; Sestina I; Ninna nanna (quattro di esse si trovano qui).

Marco Palasciano.

Nadia Marino ha presentato il suo romanzo Ritmo tribale e dato da leggere a Palasciano la poesia Scampia, ohi Marì dalla silloge Galere. Infine nella seconda parte si sono esibiti, con lettura di una o più loro poesie cadauno, sette spettatori: nell'ordine Dante Iagrossi, Teresa De Ninno, Fabio Barissano, Mariele Gilda Papa, Tonino Gentile, Grazia Martin, Annamaria Cembalo.

Nadia Marino.

Tra le persone assenti loro malgrado, la gentilissima poetessa Vanna Corvese si è premurata di fornire “giustifica” scritta, via facebook, in nove endecasillabi rimati:
Il caldo mi ha sfinita, amico mio:
languisco mentre tutto gira intorno.
La Musa giace esanime ed anch'io
ora riposo e aspetto un nuovo giorno.
È sempre mia compagna l'utopia
che con parole esatte manifesta
i segni del futuro: è la poesia.
Ma non potrò venire a questa festa
che stanotte rallegra Capua mia...
Trentasette i volumi donati dagli spettatori (la maggior parte da Domenico Callipo) alla Librioteca dell'associazione VeraMente.

Marco Palasciano (al microfono) consegna i libri raccolti al presidente
di VeraMente, Fabio Ianniello (a sinistra). A destra Domenico Callipo.

* Sulla simpatia tra l'equinozio d'autunno e i casi palascianiani vedi Hypnerotomachia Palasciani.

martedì 2 ottobre 2012

Tutte le date del nuovo corso-laboratorio palascianiano

L’Accademia Palasciania ogni autunno organizza in Capua, principalmente a Palazzo Fazio e/o Palazzo Lanza, un corso-laboratorio a ingresso gratuito, su scienza, filosofia, umana armonia, arte, gioco ecc., articolato in diverse puntate.

Si tratta di lezioni-spettacolo tenute da me, ricche di argomenti educativi stimolanti e inusuali, con momenti di grande divertimento, laboratorio teatrale e di scrittura, musica dal vivo, quiz a premi ecc.

Per avere un’idea di quello che sarà il seminario del 2012, Euristicon, potete leggere il programma di quello che fu il seminario del 2011, De natura mundi, a questa pagina, contenente i link alle descrizioni delle singole puntate.


Il programma del seminario del 2012 è ancora in via di definizione, ma tutte le date sono già fissate, e sono pronte le prime due puntate: un ricco compendio di De natura mundi riunente tutto il meglio delle lezioni del 2011.

Luoghi e tempi: Palazzo Lanza (corso Gran Priorato di Malta 25) e Palazzo Fazio (via Seminario 10), sempre alle 21.30; le puntate (per i titoli vedi qui) si terranno dall’8 ottobre al 22 dicembre, talvolta di lunedì, talvolta di domenica, e l’ultima di sabato:
I. Palazzo Fazio, lunedì 8 ottobre
II. Palazzo Lanza, domenica 14 ottobre
III. Palazzo Fazio, lunedì 22 ottobre
IV. Palazzo Fazio, lunedì 29 ottobre

V. Palazzo Lanza, domenica 4 novembre
VI. Palazzo Lanza, domenica 11 novembre
VII. Palazzo Fazio, lunedì 19 novembre
VIII. Palazzo Lanza, domenica 25 novembre

IX. Palazzo Fazio, lunedì 3 dicembre
X. Palazzo Lanza, domenica 9 dicembre
XI. Palazzo Fazio, lunedì 17 dicembre
XII. Palazzo Lanza, sabato 22 dicembre

lunedì 24 settembre 2012

Locandina

Sabato si torna in scena! Questa è la locandina dell'evento. Cliccare per ingrandire.

domenica 23 settembre 2012

Sonetto genetliaco per Carmine e per Rosa, anno 2012

Per fare economia scrivo a ambedue,
per strettezza di tempo scrivo in treno;
eh! il cuor mio, ultimamente, fu sereno
quanto un topo tra i zoccoli d'un bue.

Ciascun di voi già sa le virtù sue,
elencarle è stucchevol perlomeno;
tu, Rosa, solo rose alberghi in seno;
tu, Carmine, nel seno non hai lue.

Veniam direttamente, onde, alla torta
e al brindisi, in quest'alma pizzeria,
noi, i vostri amici e la mia rota 'e scorta...

oops... il mio segretario, in allegria;
e tanti auguri a voi d'un anno estremo
quanto a dolcezze, e d'amarezze scemo.


Quest'ennesimo sonettaccio genetliaco (e un altro pur per Carmine e Rosa si trova qui) l'ho ieri composto su un treno diretto a Napoli, luogo della cena di compleanno dei due suddetti miei amici d'alto Amicarium. E mentre componevo, s'aggirava guardingo per il vagone un ragazzo occhio ceruleo, e nervoso m'interrogava circa le soste; poi, acquietatosi, mi si è seduto accanto, e ha domandato se stessi scrivendo una poesia, e con candore ha chiesto che gli leggessi quanto fino allora abbozzato; infine, io indovinando che era senza biglietto, gli ho offerto la mia collaborazione, facendolo nascondere in un canto all'arrivo alla stazione di...; e quando ho visto dal finestrino un ferroviere venirsene per la banchina, in direzione della testa del treno, ho spinto il giovane slavo o quel che era ad andarsene nei vagoni di coda; e il treno è partito, e nessuno più avrebbe potuto farlo scenderne prima della sua meta, che era la sosta successiva. Sono stato complice d'un crimine? ma era così simpatico!...

Torta a coronamento della cena a celebrazione dei compleanni
di Carmine e di Rosa. Napoli, 22 settembre 2012.

giovedì 13 settembre 2012

Sonetto per il IX anniversario del mio incontro con Angelo e Margot

Un misero sonetto almeno almeno
vi dovrò dedicare, anime alate,
benché le mie meningi disastrate
pur ciò facciano a pena; e infatti io peno.

Fossi come l’altr’anno oggi sereno,
nove strofe voi avreste qui, rimate,
di nove novenari; otto create
d’otto ottonari n’ebbi allor, non meno.

Erano ott’anni, e or nove son, passati
dal giorno primo che vi vidi e amai.
Già furono i dettagli raccontati.

Siete il sale della mia vita! e mai
vi darò in pasto al moloch del mio odio,
cari Margot Cloruro e Angelo Sodio.

sabato 1 settembre 2012

Come è possibile che essi camminino sulla terra senza...?

Misteri della natura! no, decisamente io non so come faccia la gente normale (e di «normale» sottolineo «male») a vivere senza conoscere; a vivere senza conoscere, per esempio, il Quartetto n. 8 di Shostakovich. Come è possibile che essi camminino sulla terra senza disintegrarsi all'improvviso in una cascata di filamenti di muco e cartilagine?

mercoledì 29 agosto 2012

Se proprio dovete citare qualcosa, citate questo

Fate un favore al mondo: non postate melensaggini sentenziose, non postate luoghi comuni travestiti da poesia. La saggezza non si ricava da formulette prese da un blog, gli esseri umani sono diversissimi, nessuno è fotocopiabile su un altro senza conseguenze disarmoniche: quel che per voi significa evoluzione, per un altro può significare la morte dell'anima. Siate più empatici e meno ingenui, grazie: la vostra ingenuità può assumere il volto della presunzione, e gli effetti di questa variare in una gamma che va dal suscitare un risolino al causare ecatombi. Copiate me, piuttosto, che non copio.

venerdì 3 agosto 2012

L'eros è eterno, il sesso è contingente

Qualche mese fa la webzine «Sul Romanzo» mi ha commissionato un articolo sul tema della diversità sessuale e dell'identità di genere; cliccate sull'immagine qui sotto, e giungerete al numero di luglio 2012 della rivista (anno 2, n. 3), dove alle pagine 20-23 potrete leggere detto articolo, intitolato L'eros è eterno, il sesso è contingente e incentrato sull’«orientamento erotico-affettivo omosessuale. Nello specifico, si forniscono le basi metafisiche per una sua corretta apologia, come antidoto al diffuso e tenace rifiuto [...] di attribuirgli una dignità pari a quella dell’analogo orientamento eterosessuale. Rifiuto che poggia in gran parte sull’episteme ebraico-cristiana, cui qui si contrappone una diversa episteme».

mercoledì 25 luglio 2012

Sonetto tardivo per il 35° genetliaco di Sante

In ritardo bestial d’un mese e mezzo
ti dedico un sonetto pur quest’anno,
o Sante, a celebrarti il compleanno,
per tale mora io pien d’autodisprezzo.

Di nostra vita del cammin nel mezzo
ti ritrovi, onde quanto a possa stanno
oggi le tue virtú sul piú alto scranno
di lor curva a campana; e per un pezzo

che stíanci, in cronostasi, è a te l’auspicio
ch’io volgo dall’ospizio mio capuano
sí ch’alla Scienza sia il tuo apporto pieno

mentre con l’Arte, come il dentifricio
schiarisce i denti, spera il Palasciano
tenere il tuo e ogni cuore ognor sereno.

Dettaglio da Jacopo de' Barbari, Ritratto di Luca Pacioli, 1495.

lunedì 9 luglio 2012

Nel 20° anniversario del «Compendio di storia universale»

Vincent van Gogh, Contadina all'arcolaio, 1885.
Oggi – lunedì 9 luglio 2012 – è il ventesimo  anniversario (ohimè, ero adolescente!) della stesura dell'incipit d'un romanzo breve di cruciale importanza nella mia produzione, tuttora inedito ma già citato in nota nelle coeve Prove tecniche di romanzo storico (pag. 13): Un compendio di storia universale, testo segnante l'esordio del ludostoricismo palascianesco.

Potete ascoltare, cliccando qui, la registrazione della XIII puntata dello show radiofonico Siamo tutti poeti laureati in cui (dal tempo 10'30" al tempo 47'45", per un totale di 37 minuti e un quarto) io in persona tratto del Compendio e ne do parziale lettura.

Tre anni fa due excerpta furono pubblicati, voltati di prosa in poesia per semplice aggiunta degli a capo (operazione – si badi – lecita soltanto in caso d'alta densità semantica), in Ventidue frammenti dal canzoniere in progress. Li riporto qui ambedue, ma ri-voltati in prosa:

Da III. I cantieri di Babele

    Dal comico al cosmico il passo è breve.
    ― Vecchia, chi sei?
    Senza cessare di girar la ruota, ella rispose con un fosco enigma:
    ― Aracne all’alba, e intesso il labirinto; allora l’ignoto ti tenta e ti spaventa. Arianna a mezzogiorno, e con un filo t’indico il cammino; allora entri e speri. Atropo al tramonto, e taglio quel filo prima che tu possa raggiungere l’uscita; allora ti disperi. Penelope a mezzanotte, e dissolvo il labirinto, lasciandoti libero; allora ti perdi.
    E maternamente|matematicamente sorrise.
    Al condottiero si sfasavano gli emisferi. Non era in grado di concepire altri fili che quelli che legavano lui, nonché similmente i suoi omerici compagni d’avventura, alle relative croci da marionetta che ben salde tutte teneva nella longa manus il loro bassoimperatore. Oppure la lenza con cui avevano strappato alle acque dello Stige lo sgocciolante cucciolo di leviatano che ora bolliva d’ira in una boccia ciclopica, infastidito dal perenne vocío delle moltitudini, al centro del grande tempio della Borsa. O ancóra il cordino da yo-yo che, secondo antiche storie, unisce ogni galassia alla mano del Demonio.

Moritz von Schwind, Come gli animali seppelliscono il cacciatore, 1850 ca.
A questa stampa si ispirò Gustav Mahler per il III mov. della Sinfonia n. 1.


Da V. Helios, Helios, lema sabactani?

    Là un anziano venatore si aggirava, solo con la sua doppietta e la sacca delle lepri morte, pendenti, allungate dal peso della morte. Scrutava per vederne di altre, avanzando fra le frasche stando attento a non fare troppo rumore. Cosí come in gioventú era stato attento a non fare troppo amore.
    Aveva avuto una lunga e fortunata carriera. Era stato anche giudice e aveva sepolto molti innocenti, colpevoli di non avere abbastanza diritti. Nei momenti liberi censurava la vita.
    Le foglie morte appena rilasciate dal piede che le calpestava si scambiavano commenti eccitati: l’uomo stava procedendo nella direzione esatta. Presto, in una radura dove da ogni albero filtravano ventilazioni d’aria gelida, avrebbe incontrato gli Orchi.
    Intanto gli animaletti del bosco, pur se a distanza di sicurezza, lo seguivano, indomiti. Parecchi di loro appartenevano a specie straordinarie, quasi estinte. Un leprotto dagli occhi rossi di rabbia e di pianto già pregustava l’onore – in quanto orfano di guerra – di aprire il corteo funebre del vecchio assassino, che avrebbero trasportato sul guscio quattro tartarughe. Il leprotto avrebbe portato alta la bandiera di Dio, né bianca né colorata né nera: trasparente.

sabato 23 giugno 2012

Torna a Napoli il festival leopardiano

Il 29 giugno 2012 alle ore 19.00 si celebrerà a Napoli, presso la rinomata libreria Treves (colonnato di piazza del Plebiscito), il 214° anniversario della nascita di Giacomo Leopardi. Ciò a cura dell'Associazione «Leopardi & Napoli legame indissolubile», in collaborazione con l'Accademia Palasciania e con l'Associazione VeraMente, sotto il patrocinio del Comune di Napoli. Ingresso libero!

Sono onorato di poter contribuire anche quest'anno, nel mio piccolo, alle celebrazioni per il compleanno del poeta. L'evento, intitolato Omaggio a Giacomo Leopardi, sarà una bellissima festa in onore del gran recanatese napoletanizzato: ci sarà una serie di brevi e appassionati interventi, inclusivi di letture leopardiane; e se ci sarà tempo [aggiornamento: non ce n'è stato! tutti gli interventi sono durati il doppio del previsto!], una gara dal vivo tra verseggiatori, alla quale tutti potranno partecipare.

Inoltre, il pubblico è invitato a portare in dono uno o più libri, che saranno consegnati all'Associazione VeraMente per la sua Librioteca, la biblioteca pubblica che stiamo allestendo a Villa di Briano. E tra tutti gli spettatori che avranno donato almeno un libro, a fine serata sarà sorteggiato un vincitore, che riceverà in omaggio un'opera di pregio. [Aggiornamento: si sono ricevuti in dono quarantaquattro volumi; l'«opera di pregio» era Prove tecniche di romanzo storico.]

La Librioteca in allestimento a cura dell'Associazione VeraMente.

Oltre ai presidenti delle tre associazioni coinvolte Agostino Ingenito (Leopardi & Napoli), me (Palasciania) e Fabio Ianniello (VeraMente), parteciperanno all'evento i poeti e studiosi Viola Amarelli, Claudio Finelli, Antonio Maggio e Nino Velotti.

Posso anticiparvi, tra l'altro, che personalmente tratterò della biblioteca di casa Leopardi e del valore della lettura, riallacciandomi all'iniziativa della Librioteca; mentre tra Finelli e Maggio sarà un vero duello, a colpi di fonti documentarie, l'uno per dimostrare l'omosessualità di Leopardi e il suo amore disperato per l'amico Antonio Ranieri, l'altro per dimostrare l'amore d'un eterissimo Leopardi per Silvia, Aspasia e le altre donne della sua vita.

Con Leopardi non ci si annoia mai!

Marco Palasciano a una scorsa edizione delle celebrazioni per il compleanno
di Leopardi, sempre presso la libreria Treves. Napoli, 29 giugno 2010.

sabato 26 maggio 2012

Sonetto genetliaco per Giovanni

In questo giorno d’ebbri incantamenti,
di pappate sovrane, di tumulti
e lazzi e giuochi labili e inconsulti,
di vomitate sopra i pavimenti,

d’ospiti per diarrea dolenti e olenti,
celebrità dai cerebri ampi e culti
e brutte checche facili agli insulti,
sagge fanciulle e cicisbei dementi…

al centro della festa e d’ogni sguardo
o curioso o d’invidia o di pietate
sol tu sarai, né bimbo né vegliardo,

o Giovanni gentil; per te, che adoro,
intrecciai queste rime imbellettate;
per te l’Happy birthday or s’alzi in coro.


lunedì 21 maggio 2012

Nuovo evento palascianiano al Museo Campano

La mattina di venerdì 25 maggio 2012 e precisamente alle ore 11.30, nella Sala Liani del Museo Campano (Capua, via Roma 68) si terrà una presentazione della mia unica opera di narrativa edita, testi in antologie collettanee a parte: Prove tecniche di romanzo storico, Lavieri, 2006. Ciò nell'àmbito della rassegna Il Maggio dei Libri, a cura dell'Assessorato all'Università, Ricerca e Cultura della Provincia di Caserta.


L'opera

Il breve romanzo – d'un centinaio di pagine – è in realtà un antiromanzo, nel duplice senso di opera che irride le convenzioni romanzesche e di opera che prelude a un testo più ampio. Quest'ultimo, che sarà meno surreale del primo, dovrebbe vedere la luce entro il 2015 [aggiornamento del 2015: ciò non è stato], in occasione del bicentenario della nascita del mio pro-pro-prozio, altro genio ma della scienza medica, oltreché precursore eroico della Croce Rossa: «Le origini dell’istituzione si fanno risalire a Ferdinando Palasciano» (Enciclopedia universale Rizzoli-Larousse, vol. IV).

Di lui nelle attuali Prove tecniche si assiste alla sola nascita, ma con contorno di più o meno pantagrueliche e münchhauseniane avventure dei suoi genitori e altri personaggi umani e inumani (ragni-demonio, corvi col gibus...), nel contesto storico – seppur trattato antistoricamente – della fine del regno napoletano di Gioacchino Murat e conseguente restaurazione borbonica.


Il luogo

Il Museo Campano, che occupa i locali del quattrocentesco Palazzo Antignano e dell'adiacente Monastero della Concezione posterior di tre secoli, è stato da poco restituito alla fruizione del pubblico dopo un impegnativo restauro – dagli esiti meravigliosi – che ha interessato soprattutto la Sala delle Matres e la Fridericiana, lasciando altrove intatte le bacheche ottocentesche, cui s'alternano videoschermi da fantascienza.

Quanto alla Sala Liani, dove si terrà la presentazione, è già stata teatro di eventi palascianiani, tra cui nel 2005 la serie di concerti I dieci mondi dell'umano spirito. Nel 2007 è toccato alla Sala Fridericiana, con i concerti di Stupor mundi; e già nel 1999, all'alba dell'Accademia Palasciania, si erano tenuti nella Sala Vasi il convegno Le opere archeologiche emerse nel territorio di Capua e il progetto TAV e due puntate del megaconvegno Miraggi del progresso e città sepolte.

domenica 20 maggio 2012

Il mio atteso ritorno a «Una piazza per la poesia»

Mercoledì 23 maggio 2012, alle ore 18.00, presso la libreria Treves  (Napoli, colonnato di piazza del Plebiscito) si terrà nell'àmbito della VI edizione della rassegna Una piazza per la poesia un reading dei seguenti sette poeti, chi più chi meno enorme, qui sotto elencati in ordine alfabetico e definiti da qualche dato essenziale: città d'origine, anno di nascita e recentiore opera letteraria edita di cui l'Accademia Palasciania abbia notizia. Tra essi noterete me e il palascianista Daniele Ventre (che a fine evento scapperemo in fretta e furia per recarci a un festino di compleanno, ma anche per non essere linciati).

Franco Arminio
Bisaccia (AV), 1960
Op. rec.: Terracarne, Mondadori

Marco De Gemmis
Napoli
Op. rec.: Seconde singolari, Bibliopolis

Enrico Fagnano
Napoli, 1957
Op. rec.: Alternative, Società Dante Alighieri

Antonietta Gnerre
Avellino, 1970
Op. rec.: PigmenTi, L'Arca Felice

 Marco Palasciano
Capua (CE), 1968

Enzo Rega
Genova, 1958
Op. rec.: Indice dei luoghi, Laceno-Mephite

 Daniele Ventre
Napoli, 1974
Op. rec.: trad. Iliade di Omero, Mesogea

Introduttore al ghiotto carosello sarà Bruno Galluccio, che spero non si pentirà – lui e il buon libraio Rino De Martino – d'avermi tanto gentilmente invitato: darò, salvo savii ripensamenti, spettacolosa e perturbante lectura di qualche perla nera sfilata dalla saga del professor Coppelius (emulo e superatore del suo omonimo hoffmanniano) e del suo demente mecenate lord Hicks, tra incesti infami e orrende operazioni.

Bruno Galluccio
Napoli
Op. rec.: Verticali, Einaudi


Aggiornamento

Infine ho letto la mia traduzione del Cimitero marino di Paul Valéry (2009) e, a seguire, la mia poesia dendrosintetica Ora che l'odio spezza le molecole (2011).

giovedì 17 maggio 2012

Uno status di Facebook :D

Io non capisco la gente che non capisce ciò che capisco io; ciò che io amo, e che essa non ama; e dunque non la amo. Come si fa, brutti disgraziati, a non conoscere Schnittke, per esempio, e le sue Sinfonie, per esempio la Terza, e a non comprenderle, e a non adorarle? C'è qualcosa di marcio e di sbagliato in voi, rendetevi conto; qualche ingranaggio rotto nel cervello, uno spaventevole buco nell'anima, non saprei, insomma una mancanza sventuratissima che vi priva della capacità di provare godimento per le cose celesti; e che fa di voi, forse, delle persone malvage. Quanto ringrazio gli dèi d'avermi tenuto salvo da una tale iattura, e d'avermi funestato con tutt'altre! Avrò pure una vita d'inferno, difatti, con l'anima ogni giorno rosolata e rosicata da immensi mostri ghignanti, e loro corte o coorte di mostriciattoli; ma, vivaddio, la musica più alata è in me, incistata come un cristallo meraviglioso nel mio cuore dolente e beato, e tutta l'intendo, e mi specchio nell'infinito ed esso in me, ogni istante ch'io vivo o semivivo. Maledetto dagli uomini, benedetto dalle Muse, non posso che considerarmi uno dei fortunati sulla terra.
Marco Palasciano, status di Facebook, ore 1.43 del 17 maggio 2012

venerdì 11 maggio 2012

La più bella opera d'arte da me finora creata

Marco Palasciano, Un'anima, fotografia rielaborata, cm 17×21 circa, 10-11 maggio 2012:


Quanto a tecnica usata, per la precisione, quest'immagine non è null'altro che una foterella scattata tutt'altro che professionalmente con un umilissimo Nokia C1-01, quindi voltata in negativo e sottoposta a poc'altri ritocchi con Picasa. Soggetto originario: un soffione nel giardino di Palazzo Grimaldi, a Marcianise.

Quanto al significato dell'opera, rimando alla descrizione del secondo disegno mostrato nel post Due disegni (qui).

venerdì 4 maggio 2012

La mia quarta lezione di pittura

Ieri, giovedì 3 maggio 2012, sono stato alla mia quarta lezione di pittura (qui il post a resoconto della prima, qui quel sulla seconda, qui quel sulla terza). Ho avuto da fare esercizi di disegno rapido, ritraendo una mano di manichino sistemata in varie pose, tempo 15 minuti a posa:


E questa è la mano servita da modello:


Un singolo esercizio (cliccar per ingrandire ulteriormente):

giovedì 3 maggio 2012

Pio Meo Di Cesare rivive in una voce enciclopedica

Alate novità sturbano il mondo. Venerdì 4 maggio 2012, alle ore 17.00, sarà presentata presso il Circolo Artistico Politecnico (Napoli, piazza Trieste e Trento 48) la nuova casa editrice Homo Scrivens (sic), collaterale all'omonimo laboratorio di scrittura, reggitor d'ambedue Aldo Putignano.

E di Homo Scrivens sarà presentata la prima opera a stampa: la seconda edizione dell'Enciclopedia degli scrittori inesistenti, mirabile opera collettanea tra i cui 184 redattori (qui una lista completa) si trova anche – e ciò già basterebbe, diciamolo, a giustificare l'acquisto del voluminoso volume – il vostr'umile Marco Palasciano.

Due le voci da me redatte, relative l'una alla poetessa Cristiana Carità e l'altra (lunga il quintuplo della metà) al suo sventurato sodale Pio Meo Di Cesare, la storia del quale in particolare è ben nota ai palascianisti di ferro. Vedansi, in proposito, i seguenti quattro post del blog dell'Accademia Palasciania:

Grande concorso di lamenti funebri, 2 aprile 2010
Premio «Lamento per Pio Meo Di Cesare», 30 gennaio 2011
Postilla a «Pectora Cæsareo luctu», 31 gennaio 2011
Chiusa la saga di Pio Meo Di Cesare, 3 aprile 2011

martedì 1 maggio 2012

Sei sonetti barocchi per le nozze di Giuseppe Bellone e Maria Teresa Lanza

Pubblico qui il giocoso epitalamio che, su gentile richiesta – che molto mi ha onorato – degli sposi, ho scritto nei giorni scorsi e quindi declamato durante il loro banchetto nuziale, a Palazzo Lanza, la sera del 28 aprile 2012. Forma: sei sonetti ABBA ABBA CDC DEE, in stile démodé (tra Giambattista Marino e l'Arcadia). I primi due sono stati composti la sera del 25 aprile; il III e il IV la sera del 26; gli ultimi due in fretta e furia il giorno stesso delle nozze, in un'ora e mezza, sùbito prima di recarmi al banchetto (dopo aver perso la maggior parte del pomeriggio, a causa d'una visita inaspettata). Il progetto originario prevedeva un'articolazione in almeno sette sonetti; tra gli argomenti tagliati, un accenno di trasposizione del mito di Filemone e Bauci dalla Frigia a Capua e, a chiusa, l'insana promessa d'intraprendere all'indomani la composizione d'un intero poema tipo Furioso ariostesco, a eterna gloria stavolta non degli Estensi ma della stirpe dei Lanza-Bellone.


Lancio del riso alle nozze di Giuseppe Bellone e Maria Teresa Lanza.
Chiesa dei santi Rufo e Carponio, Capua, 28 aprile 2012.


Marco Palasciano

Sei sonetti barocchi per le nozze
di Giuseppe Bellone e Mariateresa Lanza


I

O Muse, mie cugine e coinquiline!
lo so, lo so che è frivolo e oggi alquanto
fuor di costume il genere di canto
– l’epitalamio – che oso alle divine

vostre grazie, genía di Mnemosíne,
chiedere d’ispirarmi. Pur, fintanto
che mio sarà del cuor piú puro il vanto
tra i poeti campani, io so che infine

ai prieghi miei voi sempre liete e leste
risponderete. Ed oggi piú che mai,
trovandoci alla festa delle feste:

dopo vent’anni ormai di dài e dài,
oggi sotto ogni piú benigna stella
si è congiunto il Bellon con la sua Bella.


II

Però non basta il placet delle Muse,
amici umani, a che la mente mia
trovi d’ogni arte la diritta via
anziché perder sé tra idee confuse.

Senza cateti niente ipotenuse.
Senza un cerchio d’amor niente poesia.
Sempre è question di cuore e geometria,
mai di ritegno o di accidiose scuse.

Ben lo seppe Giuseppe quand’io, intento
alla drammaturgia dei suoi Percorsi
della Memoria, procedevo a stento

per la melanconïa in cüi incorsi
in quei giorni a me avari di dulcedini
sí che flosce pendevano le redini.


III

E ognun dovette empirmi d’attenzioni
– ricorderai pur tu, Maria Teresa –
fin ch’ebbi completata la mia impresa
e iniziaron le rappresentazioni.

Le quali da sei anni e tre stagioni
si tengono or per strada ed ora in chiesa,
quando non in castello; e piú è ripresa
la pièce, piú a tutti scendono i coglioni,

temo… Però, mia cara, e tu, mio caro,
questo è già un bell’esempio, che ai capuani
demmo, di come Capua esser può un faro

d’arte e cultura (anche se è un po’ per cani
e porci quel mio testo); ed ha gran parte
Palazzo Lanza in tal cultura ed arte.


IV

E s’io tra Guida e Ex Libris ben mi trovo,
è per l’amor che qua voi due spandete
come la cornucopia le monete.
Qua ogni alato è felice di far l’uovo.

Voi deste inizio ad un periodo nuovo
per quest’egra città, cui un’aurea rete
tesseste intorno d’anime replete
d’ogni ingegno e virtú. Io mi commuovo:

tra la muffa e la cenere di Capua
voi fate rifiorire tali gigli,
che chi emigrar nell’isola di Papua

voleva ci ripensa. E i vostri figli,
infin, della Campania del futuro
faranno un paradiso di sicuro.


V

Quanto a vostre virtú, potenze ed atti
altro da dir non ho, ché il resto è noto.
E oggi che pronunciaste il vostro voto
nuziale, onde siam tutti satisfatti,

come mancare io avrei potuto? Infatti,
a parte la mia assenza dalle foto,
lo sgabello del pianoforte vuoto
e niuno a declamar dei versi adatti,

sarebbe stato perder l’occasione
di dirvi in tal momento, il piú importante,
quanto sia grande non l’affettazione

ma l’affetto ch’ò per voi due, garante
il fatto che ho rischiato di mancare
e l’idea mi faceva disperare.


VI

Costretto infatti a sceglier tra le attese
vostre nozze ed il gran completamento
d’un mio percorso di risanamento
che vo compiendo ormai da qualche mese,

in cui tante energie finora ho spese,
reso conto mi son che quel che sento
per voi non è da poco, o il mio tormento
avrebbe avuto fiamme meno accese.

Poi volle il cielo far mutar le date:
e, o gioia!, eccomi a voi. Ma aver dovuto
riflettere su quel che voi mi date

è stato – e chiudo qui – come un imbuto
che in cor, qual dolce vino, versi un mare
d’amore. E non rimane che brindare.


Cortile parato a festa per le nozze di Giuseppe Bellone e Maria Teresa Lanza.
Palazzo Lanza, Capua, 28 aprile 2012.