mercoledì 25 gennaio 2012

Capua-Napoli-Marcianise-Capua

Quanto sarebbe più bello e interessante questo blog, se vi riportassi tutto quello che mi accade ogni giorno! Per scrivere su carta il diario di ieri, oggi, ci ho messo cinque ore e mezza (e non essendo ad arte non è qui pubblicabile). Una giornata così densa, stratificata e significativa potrebbe anche servire da base per un nuovo Ulisse joyciano. Ma giornate così non sono poi eccessivamente rare, nel mio diario; e quanti Ulissi uno dovrebbe scrivere? Intanto, di far la sintesi non varrà la pena, perché la più parte della bellezza è nei dettagli. E ora di dettagliare degnamente non c'è tempo. Né, incombendo altri agenda, ne avrò poi. Qui dirò solo che, all'incirca, sono uscito di casa all'una e dieci del pomeriggio, e vi sono rientrato alle tre e quaranta di notte, dopo mille epifanie; e che i toponimi del mio itinerario, posti in sequenza, formano l'endecasillabico titolo di questo post che non racconta niente, nemmeno con una foto.

2 commenti:

maat ha detto...

Ostico assai non raccontare niente
itinerante ossimoro antidiario
e nel frattempo raccontare tutto

Marco Palasciano ha detto...

Kairòs, diagnosi, vati, amor fraterno