mercoledì 25 luglio 2012

Sonetto tardivo per il 35° genetliaco di Sante

In ritardo bestial d’un mese e mezzo
ti dedico un sonetto pur quest’anno,
o Sante, a celebrarti il compleanno,
per tale mora io pien d’autodisprezzo.

Di nostra vita del cammin nel mezzo
ti ritrovi, onde quanto a possa stanno
oggi le tue virtú sul piú alto scranno
di lor curva a campana; e per un pezzo

che stíanci, in cronostasi, è a te l’auspicio
ch’io volgo dall’ospizio mio capuano
sí ch’alla Scienza sia il tuo apporto pieno

mentre con l’Arte, come il dentifricio
schiarisce i denti, spera il Palasciano
tenere il tuo e ogni cuore ognor sereno.

Dettaglio da Jacopo de' Barbari, Ritratto di Luca Pacioli, 1495.

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