giovedì 18 aprile 2013

Sulla presunta indegnità dei genitori omosessuali in genere

(Mio commento di getto ai commenti a un articolo di Benedetta Frigerio apparso il 17 aprile 2013 sul sito online del settimanale cattolico «Tempi». I commentatori avevano tra l'altro scritto cose come «togliamo i bambini dalle mani dei gay», definendo in blocco le persone omosessuali «depravati», «perversi», «gente incapace di vero amore», «persone dalle chiare patologie schizoidi che vogliono disporre, controllare e calpestare la natura e i diritti dei bambini» «con le violenze e le intimidazioni del loro ideologismo insano e delirante», con la loro «corruzione» ecc.)

Sereno il poeta alza le braccia al cielo,
dove il suo occhio vede un trono splendido
e i vasti lampi del suo spirito lucido
gli celano la vista di popoli furiosi.
C. Baudelaire, Benedizione
Ma non vi vergognate dei vostri commenti ciechi? Voi vi concentrate solo sul fatto che la coppia affidataria fosse omosessuale, e generalizzate indebitamente gridando: «Ecco! le coppie omosessuali sono tutte indegne!». Ma quando una notizia uguale riguarda coppie eterosessuali, nessuno di voi grida: «Ecco! le coppie eterosessuali sono tutte indegne».

Rendetevi conto che il vostro modo di ragionare è viziato, quando vi concentrate sul genere dei colpevoli anziché sulla loro colpa. Piuttosto, considerate che vi sono milioni di casi di famiglie eterosessuali sciagurate, perverse, omicide; e che però nessuno, giustamente, si sogna di dire, in quei casi, che il problema sia l’eterosessualità dei partner. Poi si presenta un solo caso su un milione in cui la famiglia sciagurata è omosessuale: e solo allora vi scagliate, cogliendo l’occasione, come barbari su un villaggio da saccheggiare.

Riflettete sul vostro modo di giudicare, rendetevi conto della sua ingiustizia, pentitevi, smettetela di offendere intere categorie di persone sulla base di razzismi indegni di un essere civile, e dimostrerete di avere dopotutto una degna intelligenza. Tutti possiamo sbagliare, per paura e ignoranza, ma dopo un chiarimento il perseverare è o malvagità o pazzia.

(Dopodiché... hanno perseverato.)