giovedì 6 giugno 2013

I tarocchi di Marco Palasciano

Il 26 maggio scorso, durante la dodicesima puntata, è stato da me svelato ufficialmente lo schema – fino allora tenuto segreto – sul quale sono organizzate le ventidue puntate del Nuovo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia dell'Accademia Palasciania.

Semplicemente, gli arcani maggiori dei tarocchi.

Da cui il titolo, finora segreto pur esso, del laboratorio: Arca Arcanorum.

Fin dalla prima puntata, ispirata al Matto, per tutto il tempo la soluzione è sempre stata sotto il naso dei partecipanti: una serie di tali arcani si trovava bellamente esposta, sottovetro, nella sala eventi del Palascianèum.

Eccoli qui in fotografia. Risalgono al 1995, anno in cui li pensai e disegnai. (E usai. Più avanti, mutata episteme, non li usai più.)

martedì 4 giugno 2013

Trascrizione dell'intervista resa da Marco Palasciano a Radio Popolare il 14 maggio 2013

Anna Lamberti-Bocconi.
ANNA LAMBERTI-BOCCONI: Vi presento, questa sera, Marco Palasciano. Chi è Marco Palasciano? è un personaggio estremamente interessante. Un illuminista. Un poeta. Un personaggio che io amo particolarmente per la sua estrema cultura ed erudizione. Mi fa morire: ti può parlare di tutto, dal punto di vista piú curioso. Viene dalla Campania. Ce l’avremo, purtroppo, solo via telefono. È il presidente di un’accademia di cultura, fantastica, che si chiama Accademia Palasciania.

Eleonora Dall'Ovo.
ELEONORA DALL’OVO: Buonasera, Marco. Da dove ci stai parlando?

Marco Palasciano.
MARCO PALASCIANO: Buonasera. Da Capua.

LAMBERTI-BOCCONI: Senti, Marco: tu sei un filosofo, sei un musicista, sei un erudito incredibile...

PALASCIANO: Non sono poi così erudito. Anzi sono un po’ ignorantello, a confronto di tanti altri.

LAMBERTI-BOCCONI: Ecco, e questa è la prova che tu lo sia. Volevo… Aiuto! che cos’è che scricchiola cosí orribilmente? o lo sento solo io?

PALASCIANO: Sarà il mondo che crolla?

DALL’OVO: Va bene. Andiamo avanti.

LAMBERTI-BOCCONI: Andiamo avanti senza paura. Volevo dire: mi è piaciuta tantissimo quella tua poesia dove giochi con gli endecasillabi in maniera magistrale. Dove i versi... Hai capito quale dico?

PALASCIANO: Dove si rincorrono.

LAMBERTI-BOCCONI: Dove si rincorrono furiosamente. Ce la leggi?

PALASCIANO: Be’, sí, è una stessa frase che si ripete... Se ti fa piacere, te la leggo subito.

LAMBERTI-BOCCONI: Certo.

PALASCIANO:
L’alta bellezza ond’io d’amor mi volsi
all’assoluta idea, l’alta bellezza
ond’io d’amor mi volsi all’assoluta
idea, l’alta bellezza ond’io d’amor
mi volsi all’assoluta idëa, l’alta
bellezza ond’io d’amor mi volsi all’a-
ssoluta idea, l’alta bellezza ond’io
d’amor mi volsi all’assoluta idea,
l’alta bellezza ond’io d’amor mi volsi…
E cosí via, all’infinito.

LAMBERTI-BOCCONI: All’infinito, e spezzando i versi in un modo… Io la pubblicherò sulla pagina, cosí i lettori…

DALL’OVO: Su quale pagina, scusa?

LAMBERTI-BOCCONI: Su tutte le pagine possibili: la mia, quella dell’Altro martedì ecc.

DALL’OVO: Sí. E perché ti piace questa…? La tua rubrica è sul fascino. Che cosa ti affascina in questo gioco di parole e di endecasillabi, cara Anna?

LAMBERTI-BOCCONI: Mi affascina l’abilità che ha Marco di ripetere uno stesso verso spezzandolo e facendolo incatenare, in una forma quasi di mantra…

PALASCIANO: In effetti è un mantra.

LAMBERTI-BOCCONI: Hai visto? è un mantra. E mantiene la metrica perfetta. Un mantra di assonanza un po’ dantesca. Però adesso io voglio chiedere a Marco, andando piú sull'umano, tirandolo giù dall’Empireo: che cosa ti affascina di una persona?

PALASCIANO: Che dire? se c'è empatia… Vabbè, io ho tutta una categorizzazione [vedi qui]… sono un po’ paranoico, pieno di ansie, e le persone le divido in tre categorie: gli Ansiolitici, gli Ansiogeni, e poi i Neutri. Gli Ansiogeni, ovviamente, mi fanno venire l’ansia; gli Ansiolitici me la levano, mi fanno stare bene. Diciamo che come presenze ansiolitiche preferisco i maschi rispetto alle femmine, ma poi dipende: quelle materne e quelle angeliche vanno molto bene. Ma non voglio dilungarmi...

LAMBERTI-BOCCONI: Fine, fine, fine. Allora adesso ritorniamo... Mi leggi quella...? Io sono la bellezza, io sono amore.

PALASCIANO: Sí. Questa è la mia penultima poesia. Se muoio domani, è un po’ il mio testamento. L’ultima è solo un frammento. Allora:
Io sono la bellezza, io sono amore.
Se la pietà, se il senso del dolore
non fossero che un sogno arcilontano,
se io non fossi Marco Palasciano
ma un’alata chimera, un cielo d’ali,
se i trionfi e sconfitte materiali
non fossero che scombinate tessere
che via dilava la marea dell’essere,
se tu, se noi, se la sintassi, il sinolo,
se è sí, sé e see, sss sss, tu angelo e libro
e me che in alto come aurora vibro,
piú in basso di cosí, piú in oro e argento,
mia luce, mia verdad, mio nocumento,
abbi cura di te se il mondo muore.
Io sono la bellezza, io sono amore.
LAMBERTI-BOCCONI: Complimenti, Marco. Senti, dove possiamo trovare su Internet o in libreria le tue poesie?

PALASCIANO: Le mie poesie in gran parte non sono edite. Io aspetto di morire, e poi... Intanto le limo, le raggiusto, le riordino. Vabbè, voi cercate; ho tre blog; quello piú importante è palasciania.blogspot.com, dove stanno tutti i resoconti delle mie lezioni-spettacolo di filosofia palascianiana ecc. Comunque non perdiamo tempo a parlare di me. Leggiamo altre poesie, [vedi per es. qui] magari, prima che…

DALL’OVO: No, ti dobbiamo lasciare perché abbiamo delle informazioni che sono giunte proprio ora...

PALASCIANO: È finito o torno dopo?

DALL’OVO: No, finiamo cosí.

PALASCIANO: Ah, perfetto.