sabato 25 ottobre 2014

Rebus

^_^ Grazioso, nevvero? l'ho creato io, or ora; ed è tanto facile a solversi, quanto volgare ne è la soluzione. Parce me, sum puer æternus.

Pentametri per il compleanno di un'amica poetessa

Auguri indicibili, estremi nel loro splendore,
così che già solo a pensarli s'acceca la mente,
né sa immaginare l'effetto che avrebbe il repente
esprimerli innanzi a colei che ispirò tanto amore.
O mondo! di te, non di lei, fermerebbesi il cuore!
o il mio, per vergogna d'indegno rimare insipiente.
 
http://palasciano.blogspot.it/2013/10/sonetto-sonante-sopra-le-righe-ancorche.html

lunedì 20 ottobre 2014

Mio odierno post di facebook

C'è una bella differenza tra (a) il nichilismo e (b) la postulazione dell'euristicità costitutiva dell'assiologia universale... Ma prova a spiegarlo ai materialisti, o ai fondamentalisti religiosi!

Autunno 2014: Palasciano dà una mano al Laboratorio teatrale San Giuseppe

Quest'autunno, come già vi dissi (vedi qui), non terrò uno stranovissimo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia, né un corso di filosofia palascianiana e basta, giacché non dispongo di bastante tempo né energie per prepararlo e allestirlo come si dovrebbe. Tuttavia, da qui al solstizio, non starò certo colle mani in mano; né, onanisticamente, in grembo; o almeno non tutte le sere. Infatti, oltreché tenere eventi qua e là tipo la leopardata a Succivo del 13 novembre, sarò impegnato – pur senza troppo impegno – a collaborare col neonato Laboratorio teatrale San Giuseppe: vedi qui.
(No, brutti nichilisti ridanciani:  
non è un laboratorio parrocchiale,
anche se si tien dentro una parrocchia.)

domenica 19 ottobre 2014

Filastrocca cretina su un coccodrillo arrapato di prima mattina

Ed eccovi, di séguito, Filastrocca cretina su un coccodrillo arrapato di prima mattina, in otto strofe ABCBABCAC di quinari, dove si impara che il coccodrillo e gli altri arcosauri (a differenza di serpenti e lucertole) hanno un solo pene, non due (checché dica il professore matto che importuna il poeta):

Coccodrillo con in bocca un piviere egiziano che ne pulisce i denti.

A Castiglione
delle Stiviere
un coccodrillo
disse a un piviere:
«Non c
è ragione
di ritenere
ch’io meno arzillo
sia del leone:
saggia il birillo».

Rispose al rettile
l’uccel simbiotico:
«Becco non metto
sul tuo micotico
organo erettile
(ch’è, per erotico
sogno, già eretto)».
«Le zampe mettile,
almen». «No, è infetto».

Pianse e andò via
l’altro. Ma or certo
dirà il lettore:
«Mi dà sconcerto
questa poesia;
sono un esperto,
un professore
di biologia…»
«Oh, quale onore!»

«Mi corre, ebbene,
l’obbligo, qua,
di dir che il cocco-
drillo non ha
un solo pene
ma due, si sa,
poeta sciocco».
«M’apro le vene:
niuna ne imbrocco».

Piange il poeta,
come piangea
già il coccodrillo
per la sua rea
brama. Allor lieta
Ate, empia dea,
schiude il fetillo
e a lungo peta:
degno sigillo…

Ma a vol radente,
colpo di scena,
grida il piviere:
«Mi fate pena,
voi due! demente
è il prof; si svena
invan l’artiere.
Certo, il serpente
solito è avere

un par di cazzi;
idem i sauri;
ma le testuggini
e gli arcosauri
uno, ragazzi».
Ridono i lauri
al poeta; e i muggini
al prof, che ai pazzi
va, tutto ruggini.

A conclusione
(di quelle vere)
il coccodrí
disse al piviere:
«Qui a Castiglione
delle Stiviere
c’è un OPG…»
E il prof cialtrone
lí alfin finí.

mercoledì 8 ottobre 2014

«La ginestra»: una recita incompleta, ma di virtù repleta

Rarissimi, si sa, sono i video di mie performance. Questo qui sotto è il terzo nell'umana storia (dopo In un lago di sangue e di ingranaggi, qui, e A Silvia, qua) che sia mai stato pubblicato in Internet, nella fattispecie in YouTube.

Si tratta di La ginestra, che insieme con A Silvia ho letto presso il Casale di Teverolaccio il 20 settembre scorso, a gran finale del reading collettaneo che qui s'annunciava. Per l'occasione un valletto ha, via via, esibito cartelli ad introdurre le sette parti in cui il canto s'articola, con titoli da me inventati, questi:
I. Rovine
II. Il tradimento della ragione
III. Per una società fondata sul realismo
IV. Il cielo stellato
V. Formiche
VI. Vita presso un vulcano
VII. Elogio della vita vegetativa
Videte, audite, e buon divertimento (anche per i commenti del tizio che mi spregia, e altrove...)!, sebbene purtroppo la telecamera si sia mangiata tutto un pezzo (dalla fine della parte IV a metà della parte VI). Arrivederci, infine, al 14 novembre: terrò allora, in solitaria, un intero spettacolo dedicato a Leopardi, nuovamente a Succivo ma stavolta alla Casa delle Arti.


Aggiornamento: una nuova lettura de La ginestra ho tenuta nientemeno che a Villa delle Ginestre. Vedi qui.

martedì 7 ottobre 2014

Stress (dal diario di Facebook, 7 ottobre 2014)

Ieri mattina a causa dello stress ho passato letteralmente un brutto quarto d’ora, all’improvviso non riuscendo più a leggere né a scrivere a causa della microcircolazione cerebrale andata in tilt, da cui punti ciechi e distorsioni della vista e, a seguire, fosfeni spaventevoli a occhi chiusi, perfetta simulazione di sintomi del distacco della rètina. L’oculista mi ha detto che ho bisogno di riposo e tranquillità. Quindi ora non rompetemi i bali e fate i bravi!

Dal Gianni Schicchi di Puccini per la regia di Andreas
Homoki, Teatro degli Arcimboldi, Milano, 2004.
Nel pomeriggio, poi, mal di testa. Sommando i sintomi mattutini e pomeridiani, ho iniziato a sospettare, giacendo nel mio letto e viaggiando al contempo tra i più tetri e commoventi pensieri, l’incombere di qualche scompenso ineluttabile, in procinto di cancellarmi dal mondo dei viventi di lì a poche ore, senza riguardo per tutte le grandi mie opere incompiute e ancora da venire. Ne è seguito un drammatico sms in cui dicevo addio ai miei dieci amici più cari (elenco non coincidente con la top ten dell’Amicarium totale o annuale o mensile, se è a qualcuna di tali graduatorie che stavate pensando). Dopodiché mi sono addormentato, senza sapere se mi sarei risvegliato più.

Più tardi mi sono risvegliato e ho considerato (a parte l’ipotesi che tutto il quadro sintomatico faccia capo a una misera cervicalgia) che, infine, a qualcosa è servito credere di stare per morire: ho scoperto chi sono coloro a cui voglio bene di più. Mi dispiace per le centinaia d’altri amici a cui non ho inviato l’sms di cui sopra, tra cui tu che mi leggi e piangi di delusione, ma – ecco – potete consolarvi immaginando che, forse, siete nei primi venti.

La giornata di ieri – degna chiusa d’un mese di malesseri guasta-eventi – mi ha definitivamente convinto a non tenere, nei prossimi mesi, nessun nuovo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia, né qualsivoglia altro laboratorio, corso ecc. dell’Accademia Palasciania, in 22 o 15 o 12 od 8 puntate che sia. Mi dispiace, ma la salute non me lo consente. Ogni volta, alla fine, mi sono ritrovato ridotto a uno straccio; figuriamoci adesso che già stracciato mi trovo prima ancora d’ogni inizio eventuale. Intanto potrete rileggervi i riassunti delle puntate precedenti. Ossequi alati.

sabato 4 ottobre 2014

«A Silvia» come non l'avete mai sentito

Rarissimi sono i video di mie performance. Questo qui sotto è il secondo nell'umana storia (dopo In un lago di sangue e di ingranaggi; vedi qui) che sia mai stato pubblicato in Internet, nella fattispecie in YouTube.

Si tratta di A Silvia, che insieme con La ginestra (di prossima pubblicazione sullo stesso canale) ho letto presso il Casale di Teverolaccio il 20 settembre scorso, a gran finale del reading collettaneo che qui s'annunciava.

Videte, audite, e buon divertimento. Arrivederci, infine, alle ore 16.00 del 13 novembre: terrò allora, in solitaria, un intero spettacolo dedicato a Leopardi, nuovamente a Succivo ma stavolta alla Casa delle Arti.