venerdì 24 giugno 2016

«ò», «ài», «à», «ànno»

:) Sapevate che «ho», «hai», «ha», «hanno» possono anche scriversi «ò», «ài», «à», «ànno»?

Ancor oggi, difatti, «La settimana enigmistica» adopra tali forme ne' suoi enimmi, all'occorrenza.

E io stesso frequentemente le adopro, in ispecie ond'evitare cacografie quali «ch'ho» e «ch'hanno»: meglio «ch'ò» e «ch'ànno»... per quanto l'acca dovrebbe, di norma, cadere, innanzi a vocali diverse da «e» ed «i»; ma il fonoocchio del lettore medio, temo, leggerebbe «c'ò» come «ci ho», ecc.

E poi, di bel conforto m'è qualch'esempio quale, in Petrarca, «se non se alquanti ch'ànno in odio il sole».

;) Avete qualcosina da obiettare? bene: prima leggete Il meraviglioso discorso del panstilista puro*, poi ne parliamo, magari. Non vorrei sprecaste fiato a ridir cose ch'altri m'abbiano già spappardellate ad abundantiam.

* Se tanto non bastasse, e si desiderasse saperne un po' di più sulla concezione palascianiana della lingua, vedasi anche il resoconto della lezione De vulcani eloquentia.

giovedì 9 giugno 2016

In scena a Capua «Il mito di Leucòtea» e «Mentre l'Eurasia esplode»

Due magnifici eventi, a Capua, in questi giorni, includeranno la messa in scena di mie opere letterarie.

Sabato 11 giugno, alle ore 18.40 nella chiesa di San Salvatore a Corte (via Principi Longobardi 19) e in replica alle 20.20 al Museo Campano (via Roma 68), attori del laboratorio Il Pendolo, per la regia di Antonio Iavazzo, reciteranno Il mito di Leucòtea, che su consiglio di Daniele Ventre ho scritto in endecasillabi e decasillabi: endecasillabi per i monologhi di Era (interpretata da Federica Tornincasa) e di Ino (Fabiana Vinciguerra), decasillabi per il Coro (Raffaele Iavazzo). Ciò nell'àmbito dei Matralia (vedi qui il programma completo della manifestazione). Il mito di Leucòtea tratta infatti della dea che i romani chiamarono Mater Matuta (vedi qui, in proposito, il resoconto della lezione-spettacolo Ave Medea), e che fu venerata anche nell'antica Capua (cfr. Alessia Ventriglia, Il santuario del fondo Patturelli, in aa.vv., Curti tra storia e archeologia, 2010, scaricabile da qui).

Sabato 18 giugno, alle ore 21.00, a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25) si terrà il reading dei racconti in gara per il concorso Terre di Lavoro, tra i quali il palascianiano Mentre l'Eurasia esplode e qualche testo pur di amici miei e dell'Accademia Palasciania: Roberto Cocchis, Vanna Corvese, Raffaele Cutillo. Ciò nell'àmbito di Capua il Luogo della Lingua Festival (vedi qui), a cura di Giuseppe Bellone. Mentre L'Eurasia esplode racconta della tragica fine di «sei personaggi in cerca d'autòlisi» a séguito dell'acquisto di un vibratore, sullo sfondo dei pròdromi della III guerra mondiale, in uno stile che vìola a bella posta tutte le regole di decenza imposte dal concorso Blusubianco organizzato nel 2010 dalla Scuola Holden.

Il 18 giugno inoltre si terrà, sempre in Capua, l'annuale corteo della Croce Rossa Italiana dedicato al mio pro-pro-prozio Ferdinando, con partenza alle ore 19.00 da piazza dei Giudici e conclusione presso il luogo natale del dottore, in via San Michele a Corte, dove fra l'altro terrò un breve discorso commemorativo.

Marco Palasciano durante un reading a Palazzo Lanza.

lunedì 6 giugno 2016

Capua 2016: il mio fresco commento alle elezioni

Non avevo mai seguito le elezioni da vicino. Dai comizi allo spoglio, con la sua notte bianca, tanta gente a impazzire appresso ai seggi, è stato tutto molto divertente! Il succo di quest'esperienza? Credevo che la politica fosse qualcosa di troppo complesso, invece è praticamente un gioco da bambini, almeno a paragone delle attività cui sono abituato, tipo organizzare un festival di filosofia in dodici puntate. Che altro dire? La cosa che mi ha dato più felicità è stato trovare nuovi amici di gran qualità morale e simpaticissimi, o consolidare vecchie amicizie di tal fatta. Le battaglie comuni servono principalmente a questo, e che si vinca o perda è irrilevante. Anche se si sa dal principio che sono battaglie con un'alta probabilità di esito negativo. Basta che siano significative. Così ho orientato ogni scelta della mia vita, e non me ne sono mai pentito, che esista o meno il karma. Quanto ai miei voti poi non so ancora quanti siano stati, probabilmente meno di dieci, ma ciascuno di essi vale per me più di mille, perché è stato sicuramente un voto più pulito di tanti altri. :D