venerdì 1 gennaio 2016

Il mio proposito per l'anno nuovo

Da un mio odierno post in Facebook.

L'odio degli ignoranti verso la cultura, oggi, è di una violenza incredibile.

Un tempo c'era rispetto per la figura del sapiente. I cosiddetti umili riconoscevano il valore di chi, altrettanto umilmente, dedicava la propria vita alla scienza, alla filosofia, all'arte...

Come si è arrivati, nel XXI secolo, a discriminare le persone per il loro conoscere troppi vocaboli? E ad accusare di porsi su un piedistallo, o voler puerilmente ragione a tutti i costi, coloro che dànno e pretendono valide argomentazioni? E ad insinuare che chi è un poco più colto della norma conosca il mondo solo dai libri e non sappia niente della vita reale?

Come si è arrivati a tanto disprezzo e per di più manifestato tanto alla leggera, nel corso di discussioni pubbliche via Internet, fra sconosciuti, senza alcun pudore?

Come si può essere orgogliosi della propria ignoranza?

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Altra questione è quella degli ignoranti che credono di essere sapienti, solo perché competenti in un campo specifico della cultura, e disprezzano i campi di competenza altrui. Non è raro trovare scienziati che spregiano le materie umanistiche, e viceversa.

La sapienza, come si dovrebbe sapere ormai da almeno 2400 anni, consiste nel sapere di non poter mai sapere abbastanza. Si è comunque sapienti quando si ama il sapere e si sta addentro, con genuina passione e bei frutti, ai campi in cui si può, e si è ben disposti a collaborare con chi è competente nel resto.

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Nella maggior parte dei casi, comunque, l'ignorante non ha neanche una competenza culturale specifica atta a sostenere le sue opinioni.

Per esempio l'animalista moraleggiante da tastiera non possiede cultura contadina, non sa che molti animali divorano volentieri i loro stessi figli, non sa che le lontre stuprano i cuccioli di foca vivi e morti; non vive a contatto con la natura, la idealizza soltanto; o non direbbe mai che gli altri animali sono tutti innocenti, colmi d'amore puro e moralmente superiori all'uomo. Chi lo dice opera, tra l'altro, una antropomorfizzazione e non lo sa.

E magari a sentire la parola «antropomorfizzazione» si incazza pure. C'è gente che è irritata da tutto ciò che non capisce immediatamente, parola o concetto che sia; il che, anziché spingerla ad accrescere le proprie conoscenze, la spinge ad accrescere la propria ostilità verso l'interlocutore.

In ogni caso il povero sapiente, candido amante della ricerca del vero, che quando legge su Facebook una stronzata non riesce a trattenersi dall'intervenire per confutarla, si deve scontrare ogni volta con il muro dell'ignoranza superba di coloro che non hanno alcun interesse nel vero, in realtà, ma vogliono solo dare sfogo – sotto l'alibi della morale – alle pulsioni più bestiali, più vili... come, per fare un altro esempio, l'odio nei confronti di una minoranza fatta capro espiatorio delle loro frustrazioni esistenziali: omosessuali, immigrati ecc.

E poiché quella dei sapienti stessi è una minoranza, non ci vuol niente acché gli ignoranti ostili si distolgano dal loro obiettivo iniziale e si rivolgano più ostilmente che mai verso chi ha provato a farli ragionare.

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Ma non lo sa che è vano tentare di aiutare quegli sciagurati a sollevarsi dal loro stato? E che, piuttosto, saranno essi a trascinarlo in basso, se insiste a discutere con loro?

Sì, lo sa. Ma sa anche che tutto può accadere, in questo complesso mondo, e dunque che una volta su un miliardo può accadere che uno si illumini e si converta.

E gli angeli esulteranno più che mai, e tutti i cieli risuoneranno di giubilo: vedi favola della pecorella smarrita, dell'avvio della ruota del Dharma ecc.

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Peccato solo che a me, personalmente, finora non sia mai capitato di assistere in Facebook a una tale meravigliosa metamorfosi.

Quando ho avuto a che fare con persone più o meno ignoranti le cui tesi fantasiose, rozze ed irose ho intrapreso a smontare con argomentazioni rigorose e il giusto pizzico di serena ironia, è sempre finita a pisci fetienti.

Il 2015 si è concluso con l'ennesimo flame. Sono stato abbondantemente sfanculato e chiamato «idiota», «buffone», «testa di cazzo»... addirittura «povero dentro». Ricchi loro, si vede. Ma di cosa?

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Il mio proposito per l'anno nuovo? Continuare così. Voglio esser santo.

Inoltre, è anche divertente assistere allo spettacolo dell'altrui imbestialire e sbracarsi.

Demetra era triste, e la vecchia Baubò si sbracò e le mostrò le sue vergogne per farla ridere. E io rido a vedere scoprirsi le vergogne del mondo, ciò che di più osceno tanti ipocriti tengono nascosto nel sepolcro imbiancato del loro cuore.

La stessa merda che è nel mio, può darsi; ché siamo tutti bestie, in fondo in fondo. Ma la mia, almeno, è merda d'artista.

Buon anno e buon effetto Dunning-Kruger a tutti.