mercoledì 25 aprile 2012

Un autoritratto mimico allegorico

La foto che segue (di Fabio Ianniello) mi ritrae durante il secondo incontro, tenutosi il 21 aprile scorso a Villa di Briano, del workshop Le dinamiche di gruppo (valente anche come sesto incontro del laboratorio di riconciliazione Star bene insieme). Nello specifico esercizio di cui la foto è documento, bisognava raccontare sé stessi prima mediante una rappresentazione non verbale, quindi spiegandone il significato. Al mio turno ho portato in scena quattro sedie disponendole in modo caotico per poi tentare di riordinarle, fallendo in questo fino a quando non è entrata in scena una figura umana dal cui abbraccio fraterno ho tratto l'energia necessaria per infine riorganizzare, con rapidità inaspettata, le quattro sedie in perfetta armonia simmetrica. Analogamente nella vita non potrei conseguire alcun risultato pratico se non alimentato da moventi puramente affettivi, del tutto alieno all'idea di lucro.

venerdì 20 aprile 2012

La mia seconda lezione di pittura

Nella piovosetta giornata di ieri, giovedì 19 aprile 2012, sono stato alla mia seconda lezione di pittura (vedi post sulla prima). Il risultato è stato il seguente abbozzo di disegno a grafite:


E questo è il candelabro che si è usato come modello:

martedì 17 aprile 2012

La mia prima lezione di pittura

Nella piovosa giornata di ieri, lunedì 16 aprile 2012, sono stato alla mia prima lezione di pittura. Ciò presso Spazio Corrosivo, a Marcianise.

Erano anni che volevo tornare a quest'arte, da me finora insufficientemente praticata (vedi voce «pittura» nella Palascianopedia). Riuscirò a sostentarmene, com'è progetto ardito, nella mia vecchiaia, estinte le già esigue rendite di famiglia? O farei meglio a confidare, piuttosto, nella carità a rotazione degli amici, come dovette Peirce...? Certo sull'alta letteratura, per sua riottosità ai risvolti economici, non si può fare conto in tale senso. Né per i miei concerti riuscirei a farmi pagare; e se fossi pagato, non riuscirei a suonare, probabilmente. Quasi tutte le cose che so fare, infine, mi riescono bene soltanto a farle gratis: tale è la mia condanna, in questo mondo, o forse mia salvezza.

Intanto il risultato di queste prime mie due ore di apprendistato artistico è stato il seguente abbozzo di Natura morta, realizzato in grafite, tempera (il giallo) e acrilico (il blu) su carta:


Va detto che la zampa in alto a sinistra non è ch'io l'abbia disegnata storta per sbaglio, era veramente così; vedasi, a prova, il tavolino reale:


Ma forse avrei dovuto essere meno realistico e più verosimile.

martedì 10 aprile 2012

Due disegni

Pubblico qui un paio di immagini realizzate il 6 aprile 2012 a Villa di Briano, presso l'associazione VeraMente, durante il IV incontro di Star bene insieme. Laboratorio di riconciliazione. Il tema assegnato era rappresentare sé stessi, e io io l'ho articolato in due disegni: il primo ambientato nel mondo materiale, il secondo nel mondo spirituale. Di séguito ecco essi e le relative esplicazioni.

Immagine 1: il mondo materiale.
1.

La quotidianità è rappresentata da una casa buia, nella quale sono ammassati disordinatamente dei cubi, il cui monotono rigore formale rappresenta il falso ordine imposto al mondo dalle epistemi consuetudinarie, prone all’immanente e alle sue tenaci illusioni. Un omino, che è pur parte – fisicamente – di quel mondo, guarda però fuori, al cielo stellato, che rappresenta ciò che di eterno e luminoso – puramente spirituale – trascende la buia quotidianità, più vero di essa, essa che per l’unica verità si spacciava. Il cielo stellato ispira all’omino l’idea d’una simmetrica struttura circolare, perfetta, cristallina, tutt’altra cosa dai meschini cubi.

Potesse egli trasfondere quell’idea nel mondo materiale! contribuirebbe così al rimetterlo in sesto; e, rimesso in sesto, il mondo procederebbe all’unisono con le armonie mirabili di quel cielo stellato, del mondo atemporale e incorruttibile che è oltre la finestra.

(Certo, uno potrebbe anche non curarsene, tanto morendo si libererà del mondo corruttibile in ogni caso; ma il miglior modo di giocare al videogame della vita è – probabilmente – curarsene, di ciò, con tutta l’anima.)

Immagine 2 (a colori invertiti rispetto al disegno originale): il mondo spirituale.
2.

In una sorta di spazio a infinite dimensioni, atemporale ed eterno, il cui centro è in ogni punto, le nostre anime – tutte uguali per purezza – vivono tutte interconnesse da filamenti o raggi d’amore inesauribile, in perfetta felicità e armonia.

Questa realtà (che alla nostra ragione – tranne per intuizione – è inconoscibile, nel momento in cui siamo immersi nel gioco della vita) è il mondo autentico; rispetto a esso, il mondo materiale e temporale ha la consistenza di un sogno, non essendo altro che una sorta di immenso videogame nel quale – tra conflitti e concordie e gioia e pena – le anime giocano a impersonare le più varie creature, in una vasta gamma etico-estetica, volontariamente dimentiche dell’altro – il vero – mondo, in cui esse sono “dèi”.

(Quand’anche nel mondo che conosciamo – l’illusorio, benché a trovarci in esso esso ci appaia l’unico concreto – un’anima si incarnasse in un assassino, infine fuori di quell’avatar e del videogame universale essa ritorna ad essere, nel mondo atemporale, un’anima purissima, d’identico splendore delle altre e alle altre interconnessa, nell’infinita rete dell’amore assoluto. Ciò non toglie che il miglior modo di giocare non sia, probabilmente, l’assassinarsi l’un l’altro, ma l’un l’altro abbracciarsi: la perfetta felicità terrena non risulterà essere altro, allora, che quella di strutturarsi – come mondo – isomorficamente al mondo superiore.)

lunedì 2 aprile 2012

Pesci d'aprile del 2012

Ecco tutti i miei Pesci via sms del 1° aprile 2012, in ordine cronologico (il n. 1 un istante dopo il rintocco della mezzanotte). Sostituisco qui i nomi delle persone con lettere asteriscate, non corrispondenti alle iniziali reali, in ordine alfabetico. Il n. 3 gioca su «dragare» e «drag queen». Appresso al Pesce n. 4 riporto pure le risposte dell’amico destinatario, e mie controrisposte.


1. SEQUESTRO
Mi trovo prigioniero di una banda di teppisti a Latina, vi prego, aiutatemi, servono immediatamente 2500 euro o mi taglieranno un orecchio! Venite al km 115 della statale Sabaudia-Nettuno alle 7.45 ed entrate nell’edificio con la torretta. Non chiamate la polizia. Grazie.

2. ESPLOSIONE AL MUSEO
Hai sentito il botto? Una signora impazzita dopo un aborto mal riuscito ha fatto saltare in aria con una bomba carta la sala delle Matres al Museo Campano, stamattina! Lei è perita, feriti due custodi.

3. SUICIDIO AL FIUME [ad A*]
È successa una cosa terribile. B* si è buttato a fiume, sto correndo là, stanno DRAGANDO il Volturno con l’aiuto del circolo Le Regine del Travestì. Che tristezza!

4. CAMION PRECIPITATO [a C*]
Mi trovo al *** Museum e qui tutti sono sconvolti, è successa una cosa terribile, il camion è precipitato in una scarpata per 200 metri. Purtroppo non potremo più usarlo per il pianoforte. Ora vado con un amico dal povero sig. D* che è all’ospedale in condizioni critiche, nel salernitano. Un abbraccio.
– Dici davvero?
– Lo so, sembra incredibile... Vuoi venire anche tu?
– Sono in associazione a suonare, ora non posso. Ma dici sul serio davvero?
– Assolutamente. Pensa che stanno ancora cercando la sua gamba destra sul fondo del crepaccio, sperando di riuscire poi a ricucirgliela. Fortuna che quell’uomo è forte come un toro.

5. LITIGIO AMICALE [a E*]
Sono stato ora alla SNAI e ho litigato di brutto con F*, è finita per sempre. Ora vengo da te e ti racconto tutto quello che ti teneva segreto. Ti farà male ma è giusto che tu sappia, perdonami anzi di aver taciuto fino a ora, ma ero vittima di un ricatto. Ora però basta. Ti voglio bene, arrivo tra cinque minuti, comincia a metterti seduta. O se preferisci camminiamo.

6. MINACCE [a G*]
H* è sotto casa I* e sta facendo il pazzo, la signora mi ha chiamato, sto andando a cercare di calmarlo. J* doveva andare al lavoro mezz’ora fa ma non può uscire o H* lo ammazza. Se non lo calmo io, chiameranno la polizia. J* è terrorizzato, dice la madre in lacrime.

7. DELITTO D'ONORE [a K*]
L* mi ha telefonato angosciato, M* ha beccato N* e O* in un bunker e li ha uccisi con una mazza di ferro, poi è andato a costituirsi e la polizia ha or ora portato la notizia ai familiari di N*. Una tragedia immane.

8. SUICIDIO IN GARAGE [a P*]
Sono il cugino di Marco, il poverino si è impiccato nel garage e ha lasciato una lettera per lei, dove dice di non sopportare che parta per la Colombia. Sappia che gliela faremo pagare...

9. ILLUSIONE CRUDELE [a Q*]
Ti amo.

10. REVIVAL CINEMATOGRAFICO [a R*]
Alle 4 del mattino su Iris i corti della Libera Università del Cinema 1993-1994!!! Anche Il grillo e La Madonna mi ha sorriso...!

11. ESECUZIONE [a S*]
Hai saputo? T* è morto, ucciso da dei naziskin che lo hanno lasciato sull’asfalto con un limone in bocca.

12. DISPERAZIONE [a U*]
V* mi ha telefonato, gli serve un prestito di 9000 euro, gli ho detto che devo pensarci. È disperato, in cambio è disposto anche a fare sesso. Che faccio?



COROLLARIO VIA FACEBOOK AL PESCE N. 2

I.
Ma è vero! oltre le vite umane (la signora e il suo feto recalcitrante) si sono perduti inestimabili tesori. Non scherziamo. Se non ci credete andate a vedere in via Roma. L’area adesso è transennata, l’esplosione ha reso pericolante metà facciata del museo.

II.
Ecco cosa ha distrutto quella madre impazzita, nella sua furia antisimbolica. Per la città di Capua e per la Campania tutta è un danno atroce e irreparabile! www.provincia.caserta.it/museocampano/articoli.asp?catID=16

III.
La notizia è di pochissimo fa, io lo so perché mi trovavo in giro con un amico e mentre prendevamo un caffè abbiamo sentito il botto fino da corso Gran Priorato di Malta. Siamo arrivati a via Roma e usciva il fumo dal museo. Non ci hanno lasciato entrare ma una vecchia custode sconvolta ci ha detto quello che era successo. Una cosa assurda...

IV.
È veramente straziante. La sorte si accanisce contro Capua in un modo pazzesco. Non bastava l’invasione dei ratti giganti fuori Porta Roma, da una settimana a questa parte, con quei poveri bambini morsicati e finiti in ospedale con un dito o un orecchio di meno. Ora anche questo.

V.
D’altro canto, quella dei ratti giganti è sempre meglio dell’invasione delle piattole volanti dell’anno scorso. Non sia mai che si ripeta una simile iattura per Capua: ne siamo usciti a stento vivi. Fatemi fare una grattata, va’.

VI.
– Mio dio Marco, ti rendi conto che c’è ancora gente che ci casca?
– Ci casca nel cratere dell’esplosione? in effetti è ampio, è venuta giù anche tutta una parete della pinacoteca.