lunedì 24 settembre 2012

Locandina

Sabato si torna in scena! Questa è la locandina dell'evento. Cliccare per ingrandire.

domenica 23 settembre 2012

Sonetto genetliaco per Carmine e per Rosa, anno 2012

Per fare economia scrivo a ambedue,
per strettezza di tempo scrivo in treno;
eh! il cuor mio, ultimamente, fu sereno
quanto un topo tra i zoccoli d'un bue.

Ciascun di voi già sa le virtù sue,
elencarle è stucchevol perlomeno;
tu, Rosa, solo rose alberghi in seno;
tu, Carmine, nel seno non hai lue.

Veniam direttamente, onde, alla torta
e al brindisi, in quest'alma pizzeria,
noi, i vostri amici e la mia rota 'e scorta...

oops... il mio segretario, in allegria;
e tanti auguri a voi d'un anno estremo
quanto a dolcezze, e d'amarezze scemo.


Quest'ennesimo sonettaccio genetliaco (e un altro pur per Carmine e Rosa si trova qui) l'ho ieri composto su un treno diretto a Napoli, luogo della cena di compleanno dei due suddetti miei amici d'alto Amicarium. E mentre componevo, s'aggirava guardingo per il vagone un ragazzo occhio ceruleo, e nervoso m'interrogava circa le soste; poi, acquietatosi, mi si è seduto accanto, e ha domandato se stessi scrivendo una poesia, e con candore ha chiesto che gli leggessi quanto fino allora abbozzato; infine, io indovinando che era senza biglietto, gli ho offerto la mia collaborazione, facendolo nascondere in un canto all'arrivo alla stazione di...; e quando ho visto dal finestrino un ferroviere venirsene per la banchina, in direzione della testa del treno, ho spinto il giovane slavo o quel che era ad andarsene nei vagoni di coda; e il treno è partito, e nessuno più avrebbe potuto farlo scenderne prima della sua meta, che era la sosta successiva. Sono stato complice d'un crimine? ma era così simpatico!...

Torta a coronamento della cena a celebrazione dei compleanni
di Carmine e di Rosa. Napoli, 22 settembre 2012.

giovedì 13 settembre 2012

Sonetto per il IX anniversario del mio incontro con Angelo e Margot

Un misero sonetto almeno almeno
vi dovrò dedicare, anime alate,
benché le mie meningi disastrate
pur ciò facciano a pena; e infatti io peno.

Fossi come l’altr’anno oggi sereno,
nove strofe voi avreste qui, rimate,
di nove novenari; otto create
d’otto ottonari n’ebbi allor, non meno.

Erano ott’anni, e or nove son, passati
dal giorno primo che vi vidi e amai.
Già furono i dettagli raccontati.

Siete il sale della mia vita! e mai
vi darò in pasto al moloch del mio odio,
cari Margot Cloruro e Angelo Sodio.

sabato 1 settembre 2012

Come è possibile che essi camminino sulla terra senza...?

Misteri della natura! no, decisamente io non so come faccia la gente normale (e di «normale» sottolineo «male») a vivere senza conoscere; a vivere senza conoscere, per esempio, il Quartetto n. 8 di Shostakovich. Come è possibile che essi camminino sulla terra senza disintegrarsi all'improvviso in una cascata di filamenti di muco e cartilagine?