Come abbicata al limo sta la rana,
sta così ciascun uomo al proprio vizio;
ma il mio non è tal ch’io me ne delizio:
l’accidia è, che mi domina sovrana.
Santino mio, passata è una semmana,
due, tre, quattro, la quinta ha avuto inizio,
e tu goduto ancor non hai lo sfizio
dell’annuale poesia palascianiana.
Vero è che tempo non ho piú per l’Arte
da che Filosofia a sé mi chiama,
e l’energia che resta è picciol parte.
In ogni caso, il Palasciano t’ama;
e ciò sta tra gli assiomi piú sicuri.
Tanti, tardivi ma giulivi, auguri!
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