giovedì 5 dicembre 2019

Nel CCIV anniversario della nascita di Ferdinando Palasciano (1929-1995)

5 dicembre 2019. Oggi mio padre Ferdinando, se non fosse partito improvvisamente per l'iperuranio a sessantacinque anni, ne compirebbe novanta.

Fra tutti i Palasciano dell'epoca era ritenuto il più probo, gentile, puro d'animo e chiaro d'intelletto, come pure è annotato nel diario di mia madre in un passo dove si accenna all'opinione diffusa fra i concittadini. E ben rammento di quando a esempio, nel 1981, stracciò il testamento d'una zia che gli lasciava tutti i propri averi; preferì che venissero spartiti fra l'intero parentado.

Quanto all'eredità che lui ha lasciato a me, basti pensare che se sono ingegnoso è per tutti gli ingegnosi hobby di mio padre tra cui l'elettrotecnica, se sono artista è per l'amore di mia madre per musica e poesia, se sono di sentimenti nobili – ma lascio al mondo il giudicare questo – è perché ambedue lo erano; posso bearmi insomma d'una cospicua eredità spirituale.

Fra ciò che il babbo ha lasciato di materiale, invece, ho ancora qui diverse copie del suo unico libro pubblicato in vita, un manuale di tiro a segno, stampato nel 1988. Coloro che ne desiderino una per ricordo potranno da me riceverla in omaggio, qualche giorno che mi faranno visita. Ciò vale a simboleggiare che le belle persone continuano anche dopo la propria morte a donare qualcosa di sé al mondo.

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