Chatto in facebook con una mia gentile lettrice (non innamorata di me, chiariamo, ma solo del mio scrivere), e mi scrive: «Sto centellinando il tuo libro, un capitolo al giorno, perché non voglio
che finisca. Poi prima di dormire mi metto a fantasticare sui
personaggi per come li descrivi tu». Infine, con l'emoticon in lacrime, mi esorta: «Produci qualcosa che possa
sostituire Prove tecniche di romanzo storico nella mia quotidianità!». In effetti son lento nel produrre.
Già che ci siamo, riporto qui pure un pezzo d'un sms che ho ricevuto qualche giorno fa dalla medesima anima gentile: «Che bello il modo in cui leggendoti si passa continuamente dal sogno all'incubo, ed è tutta un'avvolgente, palpitante placenta onirica».
Sono ora troppo pigro per cercare, e qui inserire, i link alle recensioni ufficiali del romanzo (e che nostalgia la presentazione con Corrado Bologna al Palazzo Reale ecc.!), risalenti a quando ancora ci si sbatteva non poco per diffonderlo. (Sono passati sei anni dalla sua pubblicazione; e ha venduto, mi pare, solo un centinaio di copie.) Sono anche troppo pigro per finire meglio che si possa questo post; ma tanto questo blog non lo legge quasi nessuno.
Cliccare sull'immagine, se mai v'interessasse, per avere un assaggio del capitolo 6. (Mi commuove ripensare che il caro Raos copiò a lettera a lettera dal libro al post gli excerpta, anziché farsi venire in mente che poteva chiedere a me o all'editore il file testuale e fare, in un secondo, copia e incolla. Ma può darsi che ridigitare tutto gli fosse delizia analoga a quella che a un pianista viene dall'eseguir la partitura; dopotutto, si sa, io sono un Beethoven [vedi scheda].)
2 commenti:
La signora ha pienamente ragione. Io trovai il romanzo esilarante e la scrittura quanto di più innovativo io abbia letto. Un abbraccio.
Franco Cuomo
Ben ricordo; e il giudizio tuo è eternato nel post palasciania.blogspot.com/2009/05/palasciano-pride-time-quattro-commenti.html :-) Ossequi alati
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