martedì 7 ottobre 2014

Stress (dal diario di Facebook, 7 ottobre 2014)

Ieri mattina a causa dello stress ho passato letteralmente un brutto quarto d’ora, all’improvviso non riuscendo più a leggere né a scrivere a causa della microcircolazione cerebrale andata in tilt, da cui punti ciechi e distorsioni della vista e, a seguire, fosfeni spaventevoli a occhi chiusi, perfetta simulazione di sintomi del distacco della rètina. L’oculista mi ha detto che ho bisogno di riposo e tranquillità. Quindi ora non rompetemi i bali e fate i bravi!

Dal Gianni Schicchi di Puccini per la regia di Andreas
Homoki, Teatro degli Arcimboldi, Milano, 2004.
Nel pomeriggio, poi, mal di testa. Sommando i sintomi mattutini e pomeridiani, ho iniziato a sospettare, giacendo nel mio letto e viaggiando al contempo tra i più tetri e commoventi pensieri, l’incombere di qualche scompenso ineluttabile, in procinto di cancellarmi dal mondo dei viventi di lì a poche ore, senza riguardo per tutte le grandi mie opere incompiute e ancora da venire. Ne è seguito un drammatico sms in cui dicevo addio ai miei dieci amici più cari (elenco non coincidente con la top ten dell’Amicarium totale o annuale o mensile, se è a qualcuna di tali graduatorie che stavate pensando). Dopodiché mi sono addormentato, senza sapere se mi sarei risvegliato più.

Più tardi mi sono risvegliato e ho considerato (a parte l’ipotesi che tutto il quadro sintomatico faccia capo a una misera cervicalgia) che, infine, a qualcosa è servito credere di stare per morire: ho scoperto chi sono coloro a cui voglio bene di più. Mi dispiace per le centinaia d’altri amici a cui non ho inviato l’sms di cui sopra, tra cui tu che mi leggi e piangi di delusione, ma – ecco – potete consolarvi immaginando che, forse, siete nei primi venti.

La giornata di ieri – degna chiusa d’un mese di malesseri guasta-eventi – mi ha definitivamente convinto a non tenere, nei prossimi mesi, nessun nuovo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia, né qualsivoglia altro laboratorio, corso ecc. dell’Accademia Palasciania, in 22 o 15 o 12 od 8 puntate che sia. Mi dispiace, ma la salute non me lo consente. Ogni volta, alla fine, mi sono ritrovato ridotto a uno straccio; figuriamoci adesso che già stracciato mi trovo prima ancora d’ogni inizio eventuale. Intanto potrete rileggervi i riassunti delle puntate precedenti. Ossequi alati.

1 commento:

Marco Palasciano ha detto...

Aggiornamento. In realtà, nell'autunno 2014 un laboratorio palascianiano s'è alfin tenuto; vedi LABORATORIO TEATRALE SAN GIUSEPPE.