Questa che segue è la ricostruzione, in base agli appunti, del discorso in tre minuti da me pronunciato in qualità di presidente dell'Accademia Palasciania durante i saluti introduttivi della Giornata di studi in onore di Ferdinando Palasciano tenutasi il 13 giugno 2015 al Municipio di Capua, nell'aula consiliare, che al termine dei lavori è stata intitolata a Palasciano stesso (con targa marmorea, dono del Rotary Club Capua Antica e Nova, scoperta da tre mani: una del sindaco, una mia e una di Antonio Citarella, presidente dell'Associazione Ferdinando Palasciano). Lo spettacolo di burattini citato, realizzato dai giovani volontari e volontarie del gruppo di Capua della Croce Rossa Italiana in occasione degli stand e fiaccolata del 12 giugno, è La storia di Ferdinando Palasciano, di cui potrete assistere alla registrazione video cliccando sulla foto qui sotto (foto in cui la gentile Ewelina mostra il burattino, da lei creato, raffigurante Palasciano). Va detto infine che il mio discorsetto voleva servire soprattutto da invito a contribuire alla raccolta fondi; ma che questa, per l'occasione, è stata di due sole donazioni, sebbene l'ottantina di libretti da noi portati per distribuirli gratis sia stata arraffata tutta.
Vi ringrazio della vostra presenza. Tra coloro che conosco personalmente vorrei citare in particolare i volontari e volontarie della Croce Rossa, che ieri fra l'altro hanno tenuto in piazza un bellissimo spettacolo di burattini a preludio della fiaccolata (della quale reco ancora le tracce della cera qui sui calzoni; perdonatemi: me ne sono accorto quando ero già uscito di casa), e Giuseppe Palasciano, autore, insieme con Camillo De Luca, della biografia di Ferdinando Palasciano a tutt'ora più ricca, e da cui ho un bel po' attinto nello scrivere Un souvenir di Capua.
Quest'ultimo libretto (di cui più tardi tutti riceverete gratis una copia) si può considerare, quanto a spirito, una via di mezzo tra lo spettacolo di burattini e la biografia di cui sopra, essendo destinato anche ai bambini. È stato infatti concepito per essere diffuso principalmente nelle scuole, sempreché riusciamo a trovare fondi bastevoli sia per questa sia per le altre iniziative in programma per il bicentenario.
Non nascondo le difficoltà che stanno incontrando in merito le due accademie palascianiane capuane. Basti pensare che quest'anno, molto probabilmente, l'Associazione Ferdinando Palasciano dovrà rinunciare a organizzare il Premio Palasciano (quello autunnale, da non confondere con il Premio Palasciano per la Storia della Chirurgia di cui poc'anzi si diceva). Perciò vi prego di contribuire, generosamente quanto potete, alla nostra raccolta fondi.
Infine, sul nostro medico eroe non ho nulla da dire di più di quel che diranno i relatori del presente convegno. Vorrei solo ricordare, giacché l'Accademia Palasciania si occupa essenzialmente di educazione filosofica, come l'operato di Ferdinando Palasciano rappresenti un esempio perfetto di autentico progresso, e di esempi simili vi sia più che mai bisogno per non perdere la rotta in questa nostra epoca caratterizzata, fondamentalmente, da due tendenze epistemiche opposte ma ugualmente disumanizzanti: il materialismo (in ogni senso, ontologico o meno, fino all'ultraliberismo e alle sue conseguenze più nefaste in termini di sfruttamento dei popoli ecc.) e l'integralismo (dalle pazzie devastatrici dell'Isis fino, per restare nei nostri immediati dintorni, ai convegni in stile raduno nazista dei fanatici pseudocristiani che avversano l'omosessualità ecc.).
Ecco: bene a distanza da ambedue queste Scilla e Cariddi operano quanti, al pari di Ferdinando Palasciano, abbiano per stella polare il proprio senso di umanità. Che poi non significa antropocentrismo. Perché essere umani è anche andare al di là dell'umano, verso la comprensione dell'universale.
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