S’appresta a una giornata
di pianti e funerali
la città devastata
dai folli criminali.
La Musa mia, attristata,
ripiega le sue ali
e apre una fiaccolata,
pur delle più virtuali,
soltanto illuminata
da pensierini quali
che la vita è un’ondata
su cui surfando sali
e più al cielo è elevata
più è il tonfo quando cali.
D’intorno, gente irata
ha parole bestiali.
Noi, ogni foia azzerata,
tacciamo, ai morti uguali.
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