15 maggio 2019.
Esattamente dieci anni fa, presso l'Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli “Federico II”, si teneva la prima lezione di filosofia palascianiana.
Non nel senso ch'io fossi un professore che teneva un corso. Ero in veste di autore di Prove tecniche di romanzo storico, invitato dal prof. Francesco de Cristofaro a trattare dei princìpi epistemici, estetici ecc. alla base di quell'operina, preludio alla mia opera mondo in fieri.
Titolo della lezione: Palasciano scrittore. Dalla dialettica tra immaginazione e conoscenza alla letteratura come progetto enciclopedico.
Di lì a poco si sarebbe tenuto in Capua il primo festival-laboratorio di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia dell'Accademia Palasciania. Da allora le mie lezioni sarebbero state per lo più lezioni-spettacolo, preparare ciascuna delle quali richiede giorni e giorni, faticoso più o meno come scrivere ogni volta un dramma teatrale.
Dal 2009 a oggi ne ho tenute centocinquanta. Ahimè! Ma anche: evoé!
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