martedì 12 gennaio 2021

Il mio programma per i prossimi anni

12 gennaio 2021

Anime gentili, questa è una data per me particolarmente simbolica. L’11 gennaio è nata mia madre, il 13 gennaio è morto mio padre: trovandosi nel mezzo, e in adiacenza d’ambedue le date, il 12 gennaio risalta/risulta essere una data-cardine perfetta per una riflessione sulle idee di vita e di morte e sull’esistenza in generale.

Il 2033 sarà un anno similmente particolare: perché da un lato io compirò 65 anni, l’età che aveva mio padre quando è morto, e dall’altro sarà il 100° anniversario della nascita di mia madre.

Per questo doppio motivo – che spero non v’appaia troppo esile – ho stabilito, già da tempo, quanto segue.

Nei dodici anni dal 2021 al 2032, mi dedicherò finalmente toto corde non solo agli studi intensivi di cui dicevo in un altro post*, ma anche e soprattutto a preparare (e questo stesso post che state leggendo è la prima** mossa del 2021 in tal senso) l’opera intorno alla cui realizzazione – compiuta o incompiuta che sia – ruota tutta la mia vita, e del cui progetto in tormentata evoluzione ho già trattato in varie mie lezioni*** lungo gli anni (ma anche in interi festival-laboratori: basti pensare a Dal Paleolitico a Palasciania, 2017-2018****).

Ciò cui ambisco è un romanzo che vada oltre ogni romanzo, una sorta di bibbia ma areligiosa (e tuttavia non priva di sentimenti che si direbbero “religiosi”), un Bildungsroman-opera mondo… che sarà però – attenzione – soltanto l’ombra ideale di ben altro Libro.

D’un Libro che Marco Palasciano non potrebbe mai scrivere, ma neanche James Joyce.

D’un Libro impossibile da scrivere per un essere umano, e finanche per il piú sovrumano alieno.

D’una Enciclopedia cosmica o meglio anacosmica, cioè descrivente a fondo non solo tutto il cosmo in tutta la sua spaziotemporalità (passata, presente e futura; e già il solo narrare del futuro, ovviamente, è impossibile) ma anche ciò che sta al di “sopra”, al di “là”, del cosmo, del mondo fisico: il mondo metafisico, l’«iperuranio», l’Iperrealtà (in parte atemporale e in parte metatemporale) che sta alla Realtà come la Realtà sta al Sogno (ambedue temporali; ma «il Tempo non esiste», docent Julian Barbour et alii).

Detto in ordine inverso: quell’Enciclopedia Totale trascenderebbe il Tempo per ampliarsi al Metatempo e, ancor piú “oltre”, all’Atemporale (tre piani cronologici in cui, secondo la mia filosofia*****, ciascuna delle nostre anime si situa “contemporaneamente”: nel Tempo siamo disgiunti, nel Metatempo siamo congiunti, nell’Atemporale siamo Uno).

Solo all’interno d’una tale inenarrabile narrazione macrostorica-che-piú-macro-non-si-può assumerebbero un preciso Significato la mia microstoria e quelle di tutti gli altri esseri vissuti, viventi e vissuturi nelle varie versioni realizzate o realizzande del mondo fisico, dal Big Bang allo Gnab Gib di ciascuna di tali versioni.

Come detto, un tale Libro sarebbe impossibile da scrivere; ma non le sue “ombre”: libri tipo il mio libro.

Quest’ultimo sarà un semplice (ma non semplicissimo) romanzo, o proustiana serie di romanzi, al tempo stesso Bildungsroman e opera mondo, bislunga o quinquislunga ma mai noiosa, essendo vivacizzata dal dolce stil palascianesco e da espedienti narrativi di tutti i colori******.

Un testo costituito per la piú parte da normali (ma non normalissime) vicende umane, bestiali ecc., e nel contempo costellato di continue meravigliose allusioni all’ideale Enciclopedia Totale e a come in essa si collocherebbero enti ed eventi.

Un testo autobiografico ed eterobiografico, familiare e amicale, localistico e globalistico, storiografico e cronachistico, scientifico e filosofico, politico e poetico, ludico e amoroso in cui riversare tutto me stesso, il mio mondo, il mondo intorno e l’idea di ciò che è al di là di tutti i mondi, fino a lambire la Verità Splendente come già Dante nella chiusa della Commedia, unico finale possibile d’ogni opra-ombra anacosmica******* degna d’essere scritta.

Anche se non ci fosse nessuno disposto a leggerla.


* Studi basati sulla suddivisione dello scibile in dodici aree, a ciascuna delle quali dedicare un diverso anno; ma anche un diverso mese di ciascun anno; ma anche una diversa ora di dodici ore settimanali. Per l’elenco delle dodici aree di studio, e qualche altra foto della tabella dell’orario settimanale, vedi qui.

** O Sincronicità! mentre scrivevo le parole «la prima», ora, la tv ha detto «la prima cosa che devo fare».

*** Ciò a partire già dalla prima lezione di filosofia palascianiana in assoluto: Palasciano scrittore. Dalla dialettica tra immaginazione e conoscenza alla letteratura come progetto enciclopedico, tenuta il 15 maggio 2009 a Napoli, nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Federico II”, con un’introduzione di Francesco de Cristofaro.

**** Vedi qui.

***** Per approfondire vedi Il viaggio della mamma verso l’iperuranio. Come superare il lutto con filosofia e poesia.

****** Colori però, si spera, non pacchiani come furono nelle giovanili Prove tecniche di romanzo storico (prolegomeni e parte del capitolo I: qui; capitolo VI: qui).

******* Cfr. anagramma «Marco Palasciano → L’opra anacosmica».

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