rèstati dall’irromper nella cella
a Boezio, e d’alcuna Musa bella
non interrompere il cantar celeste;
consolatio concedi che dian queste,
ormai, al sapiente ch’ivi s’arrovella.
Carcere è a sana mens l’Italia fella,
u’ sol si vuol farina e forca e feste;
oblíasi non sol te, Filosofia,
ma pur Calliope e le sorelle intorno;
onde t’allèaci, non mandarle via.
Arti e pensiero mio! d’accidia s’io
uscissi in questo che di Cuomo è il giorno
genetliaco, un sol verso comporrío,
uno, degno d’un dio;
rime mie bolse invece a stento nate,
intanto a lui i miei baci almen portate.
Le Muse fanno visita a Boezio in prigione; e sopraggiunge la Filosofia. Miniatura dal De consolatione philosophiæ nella traduzione francese di Jean de Meung. Manoscritto conservato nella biblioteca municipale di Rouen. Immagine dal sito dell'archivio Lessing. |
1 commento:
Chi saranno quei due in anonimato
che han cliccato su «Ostilità» in reazione?
Mi consolano i quattro che han cliccato
chi su «Sei un genio», chi su «Commozione».
Oh, fosse il mondo ognor sì rappezzato:
per ogni idea malvagia due idee buone!
Ma altra è la norma: al mal, per ciascun savio
che l'allevia, otto stolti dànno aggravio.
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