giovedì 24 dicembre 2020

Un’altra poesia di natale di Marco Palasciano (pseudosonetto con prestito leopardiano)


Odi per lo sereno un suon di squilla.
Zampognari? No: macchine nel traffico,
lungi, oltre gli eucalipti, non so dove.
Natale i canti immilla, di consueto;
ma or non un canto: solo un clacson. Solo
io sto. Né splende il sole. Forse piove.
Nulla può consolarmi, nulla lieto
renderà questa me**a di Natale
pandemico, nemmeno il buon pandoro
– che tanti snob osteggiano co**ioni,
avvezzi ai disgustosi panettoni –
portatomi da un’anima gentile.
Non mi suicido, ma... che ca**o, porca
pu**ana, anzi Wuhana! Bah, abbozziamo.

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