domenica 3 aprile 2011

Sessa Aurunca: un esempio per il mondo

Prosegue da 1970: Apocalisse Campania (o quasi).

Vediamo di finire, in due o tre ulteriori post, di trascrivere dal cartaceo al bloggaceo i miei materiali del 1996 sulla centrale nucleare del Garigliano. Nel frattempo leggo in rete che il Brindenbaugh che citavo nell'articolo è stato recentemente intervistato dalla ABC in occasione del disastro di Fukushima (vedi «Corriere della Sera»).

La centrale nucleare del Garigliano.

«1974. Incidente n. 7: si verificano danni agli scambiatori del circuito primario.

1975. I tecnici [Richard] Hubbard e [Dale] Brindenbaugh, responsabili dei sistemi di sicurezza della General Electric, si dimettono [...] e rivelano, davanti al Comitato del Congresso USA per l'Energia Atomica, che le centrali nucleari non sono sicure, citando gli incidenti avvenuti a Sessa Aurunca e la facilità di rotture all'interno dell'impianto a causa delle eccessive vibrazioni dovute al flusso d'acqua intorno al reattore.

([...] dieci anni dopo dirà Charles Barker, massimo esperto mondiale in problemi della sicurezza: “comunemente ci si vuole illudere che esistano dei dispositivi sicuri: in realtà, [...] esistono, al massimo, dispositivi ‘affidabili’, che cioè riescono a scongiurare il verificarsi di una percentuale rilevante di attacchi; i costi per aumentare questa percentuale di sicurezza aumentano in maniera esponenziale, raggiungendo cifre astronomiche a partire da quota 80-90%, e per questi motivi è inevitabile lasciare scoperto questo 20-10% affidandosi alla buona sorte”.)

1976. Incidente n. 8: esplodono per la seconda volta i filtri del sistema di smaltimento dei gas; conseguenza: nuova contaminazione fortemente radioattiva dell'ambiente esterno; [...] neppure stavolta la popolazione viene avvisata. Nuovi picchi nell'aumento di leucemie, cancri e nascite di mostri. — Incidente n. 9: a séguito di un'alluvione, il Garigliano invade un locale sotterraneo dove si trovano immagazzinate scorie radioattive di categoria II, trascinando via con sé – nel proprio letto, nella campagna e nel mare – più di un milione di litri di acqua contaminata dai radionuclidi presenti nel locale e provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore.

1977. Incidente n. 10: si replicano i danni agli scambiatori del circuito primario. — Incidente n. 11: compaiono delle crepe sulle tubazioni di un generatore di vapore, e l'impianto viene fermato.

1978. Incidente n. 12: si verifica un'avaria a un altro generatore, con nuove perdite esterne. — Essendosi intanto “scoperto” che non è provvista di idonee strutture antisismiche, la centrale nucleare viene definitivamente chiusa. Ma non finisce qui».

Prosegue in Piana del Garigliano e Golfo di Gaeta: terra e mare un rigurgito d'isotopi.

Passi citati in questo post: MARCO PALASCIANO, Da Chernobyl alla Campania felix (si fa per dire). Tutto quello che avreste dovuto sapere su Sessa ma che l'Enel non ha mai avuto il coraggio di dirvi, «VolAntinoo», 28 giugno 1996.

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