Le aspettavo; e sono tornate, oggi, le formiche. Sulla mia scrivania, intendo; a caccia di briciole di biscottini; e suppongo che ci zampetteranno da ora a fine estate, alcool o non alcool. Pazienza. Poc’anzi, anzi, ho buttato distrattamente, tornando dal cesso, il quaderno qui sopra, e subito dopo ho pensato: Ahimè, e se avessi schiacciato una povera formichina? con la sua scagliettina per fardello, che faticosa si trascina al nido?… Sono troppo buono, dolce e sensibile. Eppure, che pensieri aberranti ho avuti poche ora fa, innanzi al telegiornale! da inorridire, a udirli, e darmi del mostro, se uno non conoscesse il mio tenero cuore. Ecco, li ho appuntati sul quaderno di cui sopra:
Milano in fiamme. Ho visto ora, e sono sconvolto. Ma non nel senso che pensate voi. Certo, i vandali son bestie empie… ma l’energia esplosa, la coreografia degli scontri, la violenza spettacolare, le devastazioni e gli incendi, nel mio cuore avido di meraviglie suonano bellissimi, arrapanti, e nulla può la ragione: l’estetica della creazione e quella della distruzione sono perfettamente alla pari, cosí come alla direzione del tempo sono indifferenti le leggi della fisica. Bellissimo, in tale insensato senso, il disastro di Milano. Come un brigante sexy a mani sporche di sangue innocente, che ti guarda con occhi cattivi e celestiali, prima di… Che selvagge emozioni dà il Tg! E ora, brutti ontosi, lapidatemi.
Ma spero bene che il lettore di questo post, infine, conosca la differenza tra estetica ed etica.
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