domenica 31 maggio 2015

Sogno del gattino malato e della conferenza sulla spedizione polare

Stanotte ho fatto un sogno straziante. Un gattino malato doveva essere operato di lì a due settimane, e nel frattempo veniva affidato a me, acché lo accudissi nell'attesa dell'operazione. Ma mi dimenticavo completamente di lui, e solo dopo parecchio tempo mi rendevo conto della sua presenza, e mi ricordavo che mi era stato affidato; correvo dunque a consolare il poverino, nella cesta in cui stava, e lo carezzavo pieno di sensi di colpa terribili, e quello accoglieva le carezze con riconoscenza, e i suoi occhi tristi e dolci mi straziavano, anche perché in essi non c'era la minima accusa nei miei confronti; e da allora in poi non finivo più di stargli vicino e carezzarlo. Tra l'altro erano passate ben più di due settimane, e l'operazione dunque era saltata, perciò ero ancor più angosciato, e speravo si fosse ancora in tempo per rimediare. Domandavo intanto alla governante se in tutto questo tempo il povero gattino avesse avuto di che bere, almeno; e rispondeva d'averci pensato lei.

Il sogno continuava altrove. A un certo punto mi trovavo a salire per gli scaffali di una libreria, in un grande salone espositivo, durante una manifestazione culturale; a un mio lato saliva un amico, della cui identità non sono sicuro, dopo il quale era un angolo di muro; e all'altro lato una ragazza. Essendo saliti fino in cima, ed essendo stati tolti dei libri dallo scaffale sotto (non è chiaro cosa questo c'entrasse), non sapevo più come scendere; allora chiedevo alla ragazza di farmi passare dalla sua parte, ché forse avrei potuto calarmi su dei praticabili che erano nei pressi, e pian piano arrivare a terra. Chiedevo intanto alla gente intorno di far venire qualche ragazzo molto alto per aiutarmi; nei pressi già c'era un altro mio amico, Damian, e così mi aiutava lui a scendere. Si attendeva ora l'inizio di una conferenza su una spedizione al polo nord finita tragicamente; conferenza cui avrebbe presenziato il Dittatore di Francia, il che mi metteva a disagio, essendo io nemico di ogni tiranno. Quella spedizione, che avrebbe avuto notevole importanza nella storia della ricerca scientifica, era però partita col semplice scopo di rifornire di viveri una precedente spedizione, che si era trovata in difficoltà. La conferenza stava per tenersi in una meravigliosa biblioteca dalle grandi porte ad arco, senza ante, che davano su una pianura-giardino indorata dal tramonto. A questo punto mi sono svegliato.

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