Dopo il post del 2 maggio (che nessuno ha capito, e che tutti hanno criticato), ecco un aggiornamento, sotto forma di altri tre stati di Facebook. L'ultimo pure è stato già abbastanza frainteso, da chi (non conoscendo la mia filosofia) l'ha scambiato per un'antropocentrica e crudele presa in giro della povera formichina.
7 maggio
Tu guarda se devo ogni tanto fermare il lavoro per tenere alzata la tastiera del computer e lasciare passare le formiche col loro carico di briciole di biscottini! poi la gente non ci crede che sono un santo!
13 maggio
Vediamola dal lato positivo: le formiche mi tengono pulita la scrivania.
16 maggio
Sono sinceramente dispiaciuto ogni volta che per sbaglio schiaccio una povera formichina. Poco fa ho trovato un cadaverino sulla scrivania; devo esserci passato sopra inavvertitamente con un quaderno che spostavo. Ora qualcuno di voi utenti cinici e senza cuore dirà, di certo, che le formiche se la vanno a cercare, invadendo le umane scrivanie senza rispetto veruno per la proprietà privata. Ma che ne sanno loro, poverine, che questa è una scrivania, e che sopra ci si scrive, e che noi siamo privati, della natura? per loro questo è un incantato promontorio scuro e vetroso su cui cogliere deliziose scagliettine di biscotto cadute dal nulla. Ecco, ho raccolto la formichina con la punta della penna, le ho detto «Povera formichina» e scrollandola con un toc toc sull'angolo d'un ripiano l'ho lasciata cadersene lieve sul pavimento come una fogliolina raggricciata. Corpicino minuscolo, ma la sua anima è grande quanto le umane; stanno tutte nell'iperuranio, scendono qui a giocare e poi risalgono. Salutami me stesso e tutto il puro essere!
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