sabato 19 marzo 2011

Come un candido bubbone infernale

«Erano anni che volevo andare a dare un'occhiata alla centrale nucleare di Sessa Aurunca, per aver letto, da adolescente, il terrificante L'inquinamento da radionuclidi nelle acque del Lazio meridionale di Carlo Marcantonio Tibaldi», scrivevo a primavera del 1996 nella rubrica Saggi e oltraggi del professor Coppelius da me tenuta su «VolAntinoo» (giornalino del Circolo culturale Antinoo, con sede in Napoli).

Foto da altocasertano.wordpress.com
Si era nel decennale della catastrofe di Černobyl': quale migliore occasione per contattare gli ambientalisti locali e chiedere aggiornamenti sulla centrale del Garigliano, dismessa ma semprinquinante, al fine d'un memoriale giornalistico? Così, io e Carmine Urciuoli andammo a vedere «come la centrale spunti come un candido bubbone infernale dal bel mezzo del mirabile paesaggio sessaurunceo». E avemmo modo di constatare, dialogando con la gente di Sessa Aurunca, come essa fosse «ormai rassegnata a convivere con lo spettro della mortalità da radiazioni, contro il quale c'è poco da fare: “Chi lo sa se la verdura che ci arriva in tavola proviene o no da qualche campo contaminato! pazienza”».

Seguiva al Dietrolequinte (che trattava anche d'altri argomenti) il mio lungo articolo, in venti capitoli e capitoletti, dal lungo titolo Da Chernobyl alla Campania felix (si fa per dire). Tutto quello che avreste dovuto sapere su Sessa ma che l'Enel non ha mai avuto il coraggio di dirvi, che si apriva con un ringraziamento a Giulia Casella e Vittorio Verrengia «per aver cortesemente fornito la robusta documentazione necessaria alla stesura di questo dossier».

Dossier le cui parti più interessanti, se v'interessa, riporterò o parafraserò in qualche post a seguire. Si è oggi, 2011, nel pieno del dibattito sul nucleare in Italia, oltreché nel venticinquennale della catastrofe di Černobyl', per tacer della catastrofe di Fukushima: quale stramigliore occasione? Ti casca proprio in mano, come un passero morto.

Prosegue in La fabbrica dei mostri.

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