Intanto, ieri pomeriggio ho avuto pour ainsi dire un incontro informale col sindaco di Capua, in merito alla spinata questione dell'ex campo profughi. E accennando a Ferdinando Palasciano (1815-1891), a un certo punto, ho avuto occasione di dire:
«Nella sala consiliare qui a fianco, fra l’altro, vi è un dipinto che appartenne a lui, e che a esergo reca una frase di Terenzio, la quale piú o meno recita: “Cosí il suggestionabile popolo suole andare appresso ai saltimbanchi”. Ma né a saltimbanchi, né a politicanti, né ad altro io vado appresso, se non al sentimento etico, come già quel mio illustre prozio; che era medico come lei, signor Sindaco. E lei, che ha prestato il giuramento d’Ippocrate, non può lasciare che restino senz’acqua dei bambini malati».
Apollo castigatore. |
Sopra ogni sdegno e impeto di condanna, pur giusti e scaccia-tempio-mercantili, la mia natura (che sia forza o debolezza) mi fa tendere a volere che sempre prenda il sopravvento il perdono; e sempre io vorrei dover dire agli esseri umani non altro che parole piacevoli, a confortarli degli umani accidenti e in ossequio, finalmente, alla santa bellezza al fondo d'ogni cuore custodita – di ciò esso stesso, il più dei casi, ignaro – in forma d'una lacrima di cristallo.
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