mercoledì 21 dicembre 2011

Serata di poesia a Palazzo Lanza, se per Capua c'è ancora una speranza

Cliccate qui per il grandioso resoconto della dodicesima e ultima puntata di De natura mundi. Sto intanto preparandomi per il reading a sei voci che si terrà giovedì 29 dicembre, alle ore 21.00, a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), nella sala eventi della libreria Guida Capua. Venghino, siori, venghino: l'è pure a ingresso libero.

Viola Amarelli e Marco Palasciano.
L'angolo delle storie, Avellino, 2010.
Di che si tratta? dell'Azione n. 7 di Letteratura Necessaria. Esistenze e resistenze, un progetto poetico che dal 29 ottobre sta cucendo l’Italia avanti e indietro: a Bologna si sono tenute l’Azione n. 0, n. 1 e n. 4; la n. 5 a Reggio Emilia, la n. 3 a Parma, la n. 2 a Milano; la n. 6 si è tenuta a Roma; per la n. 7 concorrevano Napoli, Caserta, Capua... e se ha stravinto quest'ultima, è stato puramente pel prestigio dell'Accademia Palasciania. Città ingrata, ringrazia!

Credo che per l'occasione darò lectura (mi sto cronometrando, non tremate) d'una sceltina di mie gemme vecchie e, a chiudere, la mia ultima cristallina poesia dendrosintetica, di cui questo è un assaggio: «Nigerrimi, gl’ischeletriti rami / semoventi in avanti / del Nulla fatto bosco, ecco, già invadono / le per nulla opponenti resistenza / corone floreali roteanti / del mondo accanto, e van fagocitandole...»

Ma ecco la lista completa, in ordine alfabetico, dei poeti in gioco (con la prima e con l'ultimo già ho bagaglietto di comuni imprese): Viola Amarelli, Enzo Campi, Jacopo Ninni, Marco Palasciano, Lucia Pinto, Daniele Ventre.

Enzo Campi.
«Lo scopo del progetto», dice Enzo Campi che ne è il promotore, «è essenzialmente quello di far circolare i libri e le cosiddette risorse umane creando dei momenti di aggregazione, scambio e confronto che possano abbattere qualsiasi tipo di divisione. [...] Semplificando e riducendo, si potrebbe dire che se le “esistenze” sono riconducibili ai libri in quanto oggetti fisici, le “resistenze” rappresentano le azioni di quei soggetti fisici che producono i libri. Aggiungendo una sola caratterizzazione: il fatto di ostinarsi, per esempio, a produrre e a spacciare poesia, oggi come oggi, deve essere considerato come un vero e proprio atto politico. In tal senso ogni azione di questo tipo viene a rivestirsi di un plusvalore sociale».

E noi che plusvaliamo
poetiam, poetiam, poetiamo! ;-)


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