In questo giorno d’ebbri incantamenti,
di pappate sovrane, di tumulti
e lazzi e giuochi labili e inconsulti,
di vomitate sopra i pavimenti,
d’ospiti per diarrea dolenti e olenti,
celebrità dai cerebri ampi e culti
e brutte checche facili agli insulti,
sagge fanciulle e cicisbei dementi…
al centro della festa e d’ogni sguardo
o curioso o d’invidia o di pietate
sol tu sarai, né bimbo né vegliardo,
o Giovanni gentil; per te, che adoro,
intrecciai queste rime imbellettate;
per te l’Happy birthday or s’alzi in coro.
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