7 ottobre 2011: oggi sono venti anni dalla scomparsa di Immacolata Cardillo (1903-1991), mia nonna paterna e, come detto domenica scorsa durante l'
introduzione a
De natura mundi, «persona che piú ho amato nell’infanzia».
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Portale della casa antica,
in una foto del 1992. |
Dal 1968 al 1973 ho vissuto con nonna Immacolata e i miei genitori, là al secondo piano di tre d'un palazzo del tardo Settecento di proprietà degli eredi del secondo Ferdinando Palasciano nato in Capua (il celebre prozio medico era stato il primo; mio padre fu il terzo e ultimo). C’era un giardino cinto da alte mura, con limoni più o meno montaliani, e una pergola d'uva sul garage-torretta; e finestre e balconi s’affacciavano su lì e sulla strada, via Lorenzo Menicillo (alto prelato d'epoca barocca); dov’era pure, senza soluzione di continuità col palazzo nostro, un convento di, per fatalità, immacolatine.
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Geranio su un balcone della casa
nuova, in un disegno del 1976. |
Poi la triade padre-figlio-madre si spostò fuori del centro storico, negli arborati pressi della stazione, al settimo e sommo piano di un arioso condominio modernissimo. Quanto a nonna Immacolata, visse ancora per qualche tempo nella casa antica, col vecchio gatto bianco, e poi dalla sorella sarta, la buona zia Maria, dove pure l'andavo a trovare, io ormai liceale.
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Il palazzo di via Menicillo, venduto nel 2000 e rimodernato;
prima non era bianco. Foto del 2009, tratta da Google Earth. |
Il liceo era finito da un paio d'anni quando a séguito d'una frattura al femore accogliemmo la nonna in casa nuova. Pochi anni dopo morì, il 7 ottobre 1991. Ed esattamente vent'anni dopo, nello studio che è stato la sua stanza, sotto il planisfero orteliano, mi trovo ad avere or ora concluso la stesura del
programma del seminario a lei per concomitanza consacrato,
De natura mundi, iniziato questa settimana.
Sarà bello per ora e qui concludere con un lapsus
pronunciato un giorno dei suoi ultimi anni dalla nonna, meraviglioso, impressionante oracolo:
— Io spero che il Signore t'aiuti a realizzare tutti i
suoi sogni.
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